Occorre contemperare diritti acquisiti dal singolo con esigenza di tutelare sicurezza non solo nazionale
Grazie al lavoro dei giornalisti Jacopo Iacoboni e Alice Castagneri, il “caso Osipova” è diventato “caso Osipova + marito”. Non siamo più solo di fronte a una signora italo/russa – figlia di Oleg Osipov (membro della nomenklatura putiniana), notoriamente filo putiniana, che ha avuto contatti con Andrea Palmeri, esponente fascista ricercato dalla magistratura italiana, che combatte nel Donbas dal 2014 contro l’esercito ucraino – che dal primo novembre inizierà a lavorare presso il Senato della Repubblica.
Si è scoperto che Osipova è sposata con Luca Pedetti, consulente del Ministero della Difesa, partecipante a bandi e convegni della NATO e che ha lavorato in Leonardo per commesse sia della Difesa sia della NATO.
L’ex senatrice Paola Binetti, presidente della commissione concorso del Senato, ha dichiarato che è tutto a posto, che la signora Osipova ha tutte le competenze per svolgere bene il suo lavoro al Senato. Forse la senatrice Binetti non ha compreso che in ballo non ci sono le competenze della Osipova ma la sicurezza dello Stato.
I diritti acquisiti da chi vince un concorso pubblico sono sacrosanti ma esistono anche legittime preoccupazioni legate agli interessi generali non solo dell’Italia ma anche dell’Unione Europea e della Nato. Preoccupazioni, tra l’altro, già espresse pubblicamente dall’ambasciata ucraina in Italia
È per questo che chiediamo l’Intervento del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica (Copasir) per verificare se la futura presenza di Irina Osipova negli uffici del Senato della Repubblica sia compatibile con l’esigenza di tutela della sicurezza, non solo nazionale.
Lo dichiarano in una nota Massimiliano Iervolino-Segretario Radicali Italiani-Igor Boni-Presidente Radicali Italiani-Giulio Manfredi-Giunta Radicali Italiani