Che i rappresentanti dell’Ordine dei medici di Roma, Antonio Magi, Stefano De Lillo e Antonio Bolognese, si sentano in dovere, senza essere mai interventi sul tema, di sostenere la bontà dell’operato dell’attuale Ministro alla Salute che, con un recente decreto, ha inserito il CBD nelle tabelle della legge sugli stupefacenti, è sintomo di un legame con la politica che esclude la scienza. Un sostegno appunto che viene manifestato senza alcun appiglio scientifico: tutto ciò è pericoloso, e arriva da parte di chi del metodo scientifico e della ricerca dovrebbe farne baluardi.
Viene infatti sostenuto l’inserimento del CBD tra i farmaci stupefacenti perché questo “è stato l’espediente degli ultimi anni per promuovere a livello capillare la cultura della cannabis tra i giovani e sperimentare nuovi prodotti” oppure perché “negli ultimi anni il Cbd è stato utilizzato sul territorio nazionale come ‘Cavallo di Troia’ per veicolare cannabinoidi psicoattivi con potenziale di utilizzo voluttuario”.
O, ancora, perché “la rete commerciale che si è strutturata in modo capillare in Italia intorno al Cbd non vende solo Cbd” ma anche perché viene usato “come vettore e vengono diffusi nuovi ceppi di cannabinoidi come cannabigerolo, cannabicromene, ecc. di cui poco ancora si conosce in ambito scientifico e non mancano i casi di ‘taglio’ della cannabis contenente Cbd con cannabimimetici sintetici (spice drugs)”.
Nessuna motivazione scientifica sugli effetti specifici del CBD, solo un elenco di luoghi comuni che circolano negli ambienti politici della destra più retriva e reazionaria.
Se, grazie ad una pubblicazione autoprodotta intrisa di razzismo, sessismo, delirante insofferenza e insopportabili luoghi comuni, la destra ha nel generale Vannacci il suo nuovo paladino del libero pensiero, oggi ha trovato in Magi, De Lillo e Bolognese i tre cantori dell’antiscienza asservita alle logiche politiche e di potere.
Auspichiamo uno scatto di orgoglio da parte degli associati all’Ordine dei Medici di Roma che porti alla rimozione dagli incarichi dei tre rappresentanti; in un Paese più serio questa gente verrebbe radiata dall’Albo seduta stante.
Lo dichiarano in una nota Giulia Crivellini Tesoriera Radicali Italiani Federica Valcauda-Direzione Nazionale RI-Luca Marola Comitato Nazionale RI