Ricordiamo un po’ di fatti passati: come riportato da “la Stampa” del 17/02//2018 il 30 novembre 2017 il consigliere regionale piemontese Francesco Graglia firmò una dichiarazione di adesione (poi, dopo le polemiche, revocata) all’ “Alleanza Europea dei movimenti nazionali”, che permise a tale raggruppamento di movimenti di estrema destra europei di accedere a finanziamenti dell’Unione Europea pari a 300 mila euro annui.
Era stato l’attuale ministro Gilberto Pichetto, allora coordinatore piemontese di Forza Italia, a chiedere a Graglia di firmare, per ricompensare la lista “Destre Unite” che aveva sostenuto la candidatura di Pichetto alle elezioni regionali del 2014.
Segretario nazionale del movimento “Destre Unite” era (lo è ancora?) il signor Massimiliano Panero, che querelò, assieme ad altri esponenti della destra anche europei, per diffamazione i giornalisti de “la Stampa” e noi radicali più Carmelo Palma di +Europa.
La nostra colpa? Avere stigmatizzato l’appoggio del consigliere Graglia a “gruppi europei di stampo neonazista…. Movimenti eterodiretti e finanziati da Mosca in ottica antieuropea”. La magistratura torinese archiviò le querele sia per improcedibilità sia per il riconoscimento del “diritto di critica”.
Cinque anni dopo apprendiamo che il sig. Massimiliano Panero è stato nominato dal Governo – di cui fa parte Gilberto Pichetto come ministro dell’Ambiente – nel CdA di Sogesid, società di ingegneria del Ministero dell’Ambiente e del Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti.
Che dire? Che il buon Pichetto è un benefattore, forse a sua insaputa, dell’estrema destra. Dovrebbero fargli un monumento. E che per una poltrona il sig. Massimiliano Panero ritratta anni di impegno politico inequivocabile. Un esempio per tutti, il sostegno al regime di Putin. Nel programma elettorale del movimento “Destre Unite” per le elezioni politiche del 2018 (disponibile online) c’è scritto nero su bianco che “occorre implementare i nostri legami con la Federazione Russa”; quattro anni prima la Russia aveva invaso la Crimea e il Donbass ucraino”.
Lo dichiarano in una nota Igor Boni-Presidente Radicali Italiani-Giulio Manfredi-Giunta Radicali Italiani