Droghe: rispetto ai trattamenti farmacologici, enorme disparità fra Regioni e inammissibile mancanza di dati rispetto ai trattamenti in carcere.

Il governo ha finalmente presentato – 19 giorni dopo la scadenza prevista del 30 giugno, ai sensi del DPR 309/1990 – la Relazione annuale al Parlamento sul fenomeno delle tossicodipendenze in Italia (dati 2022).

Si tratta di un documento di 539 pagine, ricco di dati. Abbiamo scelto di concentrarci su quelli relativi ai trattamenti farmacologici attuati dai Servizi per le Dipendenze (Serd) fuori e dentro le carceri. Rispetto alla prima casistica, la Tabella di pag. 321 è confortante in termini assoluti (il 78% delle prestazioni dei Serd riveste carattere farmacologico, oltre 12 milioni di prestazioni totali) ma sconfortante rispetto alle differenze abissali esistenti fra le varie Regioni: si va dal 13% di trattamenti farmacologici effettuati nella Provincia Autonoma di Trento al 77,1% nella Provincia Autonoma di Bolzano, dal 17,2% nel Lazio al 96,6% in Campania.

Rispetto ai trattamenti dei SERD in carcere, si riscontra una mancanza di dati corretti e completi, ammessa dagli stessi autori della Relazione: “… L’informazione sui trattamenti erogati è disponibile per 16.258 assistiti, pari al 76% del totale detenuti in carico per uso di sostanze stupefacenti … Il dato sui trattamenti erogati ai detenuti tossicodipendenti è piuttosto frammentario e riferito a 13 regioni, per alcune delle quali l’informazione è parziale (Liguria, Marche, Campania e Sardegna) … (pag. 364/365)”.

Il governo si è preso tutto il tempo a sua disposizione, anzi di più, per presentare la Relazione al Parlamento; ha avuto oltre sei mesi di tempo per richiedere ed ottenere da tutte le Regioni i dati del 2022. Non lo ha fatto e, quindi, le valutazioni su dati quantitativamente inadeguati sono anch’esse inadeguate.

Ciò premesso, assistiamo anche qui a enormi differenze regionali: in Lombardia nessun detenuto tossicodipendente è stato sottoposto a trattamento unicamente farmacologico, in Basilicata il 100% degli utenti ha ricevuto quel trattamento (Tabella di pag. 365). Dati molto più confortanti sono quelli dei trattamenti integrati (farmacologico+psicosociale), ma non compaiono i dati di cinque regioni e delle due Province Autonome (Tabella di pag. 368). Il dato positivo è che il numero dei detenuti td. con trattamento unicamente farmacologico (1.957) sommato al numero dei detenuti td. Con trattamento integrato (8.871) dà un totale di 10.828 persone, un numero di tutto rispetto se rapportato ai 16.845 detenuti td. totali (il 30% dei detenuti complessivi, un picco che era stato raggiunto solo trent’anni fa). Sicuramente vi è stato un aumento dei trattamenti farmacologici in carcere rispetto agli anni passati.

Si tratta di dati che saranno molto utili ai cittadini che visiteranno prossimamente le carceri italiane grazie all’iniziativa di Radicali Italiani “Devivedere.it”.

Lo dichiarano in una nota Massimiliano Iervolino-Segretario Radicali Italiani-Giulio Manfredi- Giunta Radicali Italiani-Lorenzo Iorianni-Coordinatore Campagna “Devi Vedere”

https://www.politicheantidroga.gov.it/media/ix0b0esf/relazione-al-parlamento-2023.pdf