“Abbiamo depositato una proposta di legge di iniziativa popolare per superare la 194 e tutti i limiti che ha dimostrato di avere in questi 45 anni di vita. Non solo procedurali, amministrativi, e giuridici, ma anche linguistici e culturali. Nella legge abbiamo infatti adottato il termine ‘persona gestante’ e qualcuno non l’ha apprezzato”, così Vittoria Loffi, responsabile della campagna Libera di Abortire e membro della direzione di Radicali Italiani.
Giulia Crivellini, tesoriera di Radicali Italiani, che ieri è stata ospite del programma Omnibus dove è scoppiata la polemica sull’uso inclusivo dell’asterisco utilizzato sulle card social della campagna dichiara: “Esiste oggi la nostra proposta di legge di iniziativa popolare che estende il diritto all’aborto fino alla quattordicesima settimana, inserisce il metodo farmacologico, in modo da superare l’ostracismo espresso dalle Regioni governate dalla destra, potenzia il ruolo dei consultori oggi depauperati su tutto il territorio, supera l’obiezione di coscienza tra personale medico e paramedico – per i cui tassi l’Italia è stata condannata per ben due volte dal Consiglio d’Europa – , introduce strumenti di informazione istituzionale accessibili in materia di aborto e contraccezione oggi mancanti. Ha quindi dell’incredibile l’attacco alla scelta di utilizzare, come nella legislazione argentina, le parole “persona gestante”, includendo così donne, persone trans e non binarie. Quella dei diritti non è una coperta corta, e dopo anni di violazioni della 194 e attacchi al diritto all’aborto è ora che tutte le forze progressiste indichino questa come una priorità”. L’avvocato radicale Francesco Mingiardi che per Libera di Abortire ha condotto, tra le altre cose, la battaglia sul cimitero dei feti dichiara: “Con la campagna ‘Libera di Abortire’ abbiamo cercato in questi anni di raccontare come la destra, per tornare indietro sul diritto all’aborto, non ha mai avuto bisogno che qualcuno cercasse materialmente di migliorare la legge 194, perché sono sempre stati sufficienti gli slogan che chiedevano di tenere le mani giù dalla 194 e di lasciarla sopravvivere indisturbata, con tutte le sue zone grigie e tutti i cavilli che hanno permesso alle giunte regionali di centro destra e alle associazioni anti-scelta di minare sempre di più i nostri diritti riproduttivi. Al di là della polemica sollecitiamo chiunque a leggere la nostra proposta di legge per un aborto davvero libero e informato e soprattutto senza sofferenza e stigma, a farsi una propria opinione e a firmarla sia ai banchetti che saranno presenti in numerose città italiane che online tramite il sito di Radicali Italiani”.