“Siamo all’ennesimo utilizzo ideologico della maternità surrogata. Un pretesto utilizzato dalla destra per limitare sempre di più i diritti di tutte e tutti”, così in una nota Massimiliano Iervolino, Giulia Crivellini e Igor Boni, segretario, tesoriera e presidente di Radicali Italiani.
“Il mancato patrocinio della Regione Lazio al Pride è parte di un grave attacco che la destra di governo sta portando avanti al diritto di autodeterminazione delle persone. La gestazione per altri è già vietata in Italia, quello che le Famiglie Arcobaleno chiedono, e noi insieme a loro, è la trascrizione dei certificati di nascita dei figli nati all’estero.
Un diritto che il governo, tramite i prefetti e contro molti sindaci, sta vergognosamente negando a questi bambini. Per combattere la denatalità ci vogliono più bambini, certo. Ma devono essere nati in una famiglia tradizionale, pena l’esclusione dalle pari tutele. Di quanto sia strumentale la scelta del governatore Rocca si evidenzia anche dalla sua richiesta al Campidoglio di ritirare parimenti il patrocinio.
Roma Capitale, a suo dire, sarebbe colpevole di aver rimosso dei cartelloni pro-life contro la maternità surrogata. Un tema che, a quanto pare, risulta estremamente caro al governatore. Proprio contro questi legami che intrecciano fortemente il disegno del governo Meloni per censurare la libertà di espressione e autodeterminazione della comunità Lgbtq+ e non solo continuiamo a combattere ogni giorno e, ora più che mai, a ogni Pride”, concludono.