“È in atto da parte di Matteo Salvini un patetico tentativo di rendersi presentabile in vista delle elezioni europee dell’anno prossimo. Solo così si spiega il tentativo del lupo leghista di trasformarsi in agnello rispetto alla vicenda della trattativa economica fra emissari italiani e russi nota come ‘caso Metropol’”, così in una nota Massimiliano Iervolino, Igor Boni e Giulio Manfredi, segretario, presidente e membro di giunta di Radicali Italiani.
“Partiamo da due punti fermi incontestabili: la trattativa ci fu e fu lunga (ben 40 incontri tra il 2018 e il 2019); non ci risulta che Salvini abbia querelato nessuno dei protagonisti di quella trattativa, per avere indebitamente coinvolto la Lega che avrebbe dovuto percepire una cospicua mazzetta sull’affare.
Salvini dice di essere vittima di una macchinazione dei servizi segreti russi? Ma lui ha fatto di tutto, dal 2013 al 2022, per essere oggetto di ricatto da parte russa.
Noi non dimentichiamo i suoi viaggi a Mosca, la sua maglietta con Putin ma, soprattutto, non dimentichiamo l’accordo di collaborazione sottoscritto il 6 marzo 2017 da Salvini con il partito di Putin, Russia Unita.
La Lega è l’unico partito dell’Occidente ad aver sottoscritto un patto con Putin, esattamente tre anni dopo la prima aggressione della Russia all’Ucraina. E tale accordo non è stato mai revocato ed è quindi è ancora in vigore.
Matteo Salvini, nulla da dichiarare?”, concludono.