“Oggi a Montecitorio abbiamo partecipato a un toccante ricordo di Enzo Tortora nel giorno della sua morte 35 anni fa. Continuiamo a lottare per una giustizia giusta”, così Massimiliano Iervolino, segretario di Radicali Italiani. “Con il monologo ‘Nell’occhio del labirinto – apologia di Enzo Tortora’ abbiamo ripercorso la sua vicenda umana e politica, così coerentemente dignitosa in ogni aspetto.
Federica Valcauda, segretaria dell’associazione Enzo Tortora Radicali Milano aggiunge: “Circa due anni fa ho conosciuto Chicco Dossi, il regista dello spettacolo a cui abbiamo assistito oggi, che ha contattato la nostra associazione per avere informazioni e documenti sulla vita del giornalista liberale e radicale.
Due anni dopo il suo spettacolo è andato in scena nel luogo in cui si fanno le leggi: auspichiamo di aver riacceso la memoria su un caso che ha visto un uomo ingiustamente accusato, che ha lottato anche per chi non si chiama Enzo Tortora.
Ha combattuto questa battaglia per chi non è visto, per l’uomo comune. Continueremo a ricordarlo e a proporre iniziative per una giustizia giusta, a partire da un differente modo di pensare l’istituto penale che oggi nulla ha a che fare con la rieducazione e le seconde possibilità”.
Iervolino conclude: “Alle 4 di notte del 17 giugno 1983 nasceva il ‘Caso Tortora’ con l’arresto e l’esposizione delle manette a favore dei fotografi all’uscita della sua abitazione. L’incriminazione dovuta ad un errore giudiziario e ad un sistema che per tanto tempo non volle ammetterlo divenne per Marco Pannella e i Radicali l’incarnazione dei tanti problemi della giustizia e di questo Paese.
Con amarezza constatiamo che oggi le criticità persistono e la memoria della vita di Enzo Tortora ci dà occasione di tenerlo ben presente. Il nostro impegno per una giustizia giusta continua con la campagna ‘Devi vedere‘ che apre le carceri alle cittadine e cittadini affinché possano vedere con i loro occhi quali sono le condizioni in cui vivono i detenuti”.