Strage Capaci, Iervolino: Proibizionismo ha armato le mafie, Falcone ha lottato soprattutto contro colosso economico

“Tra la fine degli anni ’70 e l’inizio degli anni ’80 lo spaccio di droga, soprattutto di eroina, ha cambiato le mafie. Le ha rese più ricche e sanguinarie”, così in un nota Massimiliano Iervolino, segretario di Radicali Italiani.

“Nessuna attività illecita si è mai avvicinata ad essere così redditizia quanto il traffico di sostanze stupefacenti. Infatti in quegli anni le cosche – abituate a lucrare su prostituzione, cemento, appalti, estorsioni e contrabbando – fecero il salto di qualità. Più denaro, più armi, più potere, più faide.

Il proibizionismo ha armato ancora di più la criminalità, rendendola più sanguinaria e più potente. Tant’è che, proprio in quel periodo, si assiste alla lunga guerra di camorra in Campania e all’eliminazione fisica del ricchissimo clan dei palermitani ad opera dei corleonesi di Totò Riina.

Se non si comprende questo difficilmente si capiscono tante cose, tra le quali lo strapotere economico dei corleonesi che ha permesso a costoro di dominare in lungo e in largo per tanti anni, arrivando addirittura a sfidare lo Stato attuando la strategia stragista dopo la sentenza del 30 gennaio 1992 dalla Corte di Cassazione con la quale si concludeva il Maxiprocesso.

Falcone e Borsellino hanno combattuto la mafia più sanguinaria e sono caduti. A loro – e agli uomini della scorta – va il nostro grazie”, conclude.