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9 Maggio. Radicali Italiani lancia appello per revocare onorificenza al portavoce di Putin

Domani, in occasione del 9 maggio, Giornata dell’Europa nonché Giornata della Vittoria per la Russia, Radicali Italiani lancerà un appello pubblico rivolto alla Presidenza del Consiglio dei Ministri per la revoca della massima onorificenza che il nostro Paese ha concesso a Dmitri Peskov, portavoce di Vladimir Putin, accusato di crimini di guerra dalla Corte Penale Internazionale. 

La richiesta ha come primi firmatari numerose personalità di spicco tra cui Claudio Martelli, Marco Bentivogli, Vittorio Emanuele Parsi, Yaryna Grusha Possamai, Nona Mikhelidze, Oles Horodetskyy, Sofia Ventura, Vincenzo Camporini, Alessandro De Nicola, Marta Ottaviani, Gianni Vernetti, Pier Virgilio Dastoli, Guido Vitiello, Mariano Giustino, Aldo Torchiaro, Iuri Maria Prado, Christian Rocca, Caterina Simiand e molti altri. 


Leggi l’appello per la revoca dell’onorificenza a Dmitri Peskov


Tra le altre cose nell’appello si legge: “Il portavoce di Vladimir Putin e della Federazione Russa Dmitry Peskov è dal 2017 ‘Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana’, l’onorificenza italiana più prestigiosa. Quando gli è stata conferita, Peskov già ricopriva il suo attuale incarico, la Russia aveva da tre anni invaso l’Ucraina, occupato parte del Donbass e annesso la Crimea; tutti i Paesi dell’Unione Europa, tra cui l’Italia, avevano da tempo adottato e ripetutamente prorogato pacchetti di sanzioni economiche nei confronti della Russia contro quella palese violazione del diritto internazionale e della libertà, integrità e sovranità dell’Ucraina. Non pensiamo che la mancata revoca dell’onorificenza a Peskov, da parte dell’attuale e del precedente Governo, sia una semplice dimenticanza. A maggior ragione riteniamo che questa omissione testimoni un atteggiamento intollerabilmente equivoco da parte delle istituzioni italiane. Per questo chiediamo al Presidente del Consiglio Giorgia Meloni di avviare immediatamente la procedura di revoca prevista dall’art. 5 della Legge 3 marzo 1951, n. 178. Non è necessario giustificare ulteriormente la nostra richiesta. Sarebbe inammissibile da parte del Governo giustificare un ulteriore ritardo sul suo accoglimento”. 

L’appello, che verrà presentato in un evento pubblico nei prossimi giorni, si potrà sottoscrivere online.