Il Comitato Nazionale di Radicali Italiani, riunito a Roma il 25 e 26 marzo 2023, ringrazia
- i partecipanti alla grande manifestazione “Una Luce per l’Ucraina”, organizzata a Roma con l’Associazione Cristiana Ucraini in Italia di fronte all’Ambasciata della Federazione Russa in occasione del 24 febbraio, primo anniversario dell’invasione su larga scala dell’Ucraina, che ha visto l’adesione di decine di associazioni e partiti, la partecipazione di migliaia di persone e l’intervento di esponenti politici di massimo livello oltre che degli ambasciatori di Ucraina e di Svezia (presidente di turno dell’UE) in Italia nonché del Rappresentante della Commissione Europea in Italia.
- I 10.000 cittadini che hanno sottoscritto l’appello multilingue “Putin all’Aja” e, consapevole che solo con l’attivazione della giustizia internazionale e con tutte le garanzie processuali si potrà avviare un giusto e reale processo di pace, prende atto con grande soddisfazione dell’emissione da parte del Procuratore della Corte Penale Internazionale del mandato di arresto per il Presidente della Federazione Russa Vladimir Putin. Si tratta del primo necessario passo per dare concretezza alla possibilità di un processo che conduca il maggiore responsabile della guerra di aggressione all’Ucraina a rispondere dei propri crimini di guerra e contro l’umanità. Sostiene inoltre l’azione di denuncia che “People for Ukraine”, a nome di molti cittadini ucraini, ha intenzione di portare al Comitato Diritti Umani delle Nazioni Unite contro la Federazione Russa. Su questi punti il Comitato di Radicali Italiani ritiene urgente che l’Italia porti a compimento l’iter di approvazione del Codice dei crimini internazionali che comprenda anche i reati contro l’umanità come stupro, persecuzione, deportazione e riduzione in schivitù.
- Il Primo Ministro in esilio della Repubblica Cecena di Ichkeria, Akhmed Zakayev, che con il messaggio di riconoscimento all’importante lavoro che Radicali Italiani svolge per portare verità e giustizia per l’Ucraina e per la Cecenia, fornisce a tutti noi l’energia necessaria e una ulteriore responsabilità per continuare a lottare al fianco della Resistenza. Per questo, sin da subito, Radicali Italiani chiede che a ogni manifestazione del prossimo 25 Aprile le autorità invitino a prendere la parola almeno un esponente delle Comunità ucraine e, al contempo, invita gli organi dirigenti a costruire una nuova incisiva iniziativa politica in occasione della ricorrenza.
Ringrazia altresì
- gli iscritti a Radicali Italiani che si sono battuti nella scorsa tornata elettorale regionale in Lombardia e in Lazio, dando vita a una campagna elettorale intensa e difficile, e ringrazia in particolare i consiglieri regionali uscenti Michele Usuelli e Alessandro Capriccioli che nei 5 anni di consiliatura hanno dato corpo a una azione pienamente radicale che ha saputo incidere concretamente dentro e fuori dalle aule regionali.
Il Comitato Nazionale di Radicali Italiani reputa fallimentari questi primi mesi del Governo guidato dalla leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, e ritiene che il disegno dell’esecutivo di destra sia quello di attuare lo slogan “Dio, Patria e Famiglia” prendendo a modello l’Ungheria di Viktor Orbán. Sottolinea come questo processo passi attraverso le seguenti azioni:
- La difesa della Nazione a discapito del Federalismo europeo. Nonostante le ultime tre crisi globali (economica, pandemica e invasione dell’Ucraina) abbiano dimostrato come sia necessario rispondere con governance efficienti e transnazionali – e proprio l’Italia avrebbe tutto l’interesse a superare l’assetto europeo intergovernativo per ottenere una politica comune: di bilancio, di immigrazione, di difesa, di politica industriale ed energetica – l’attuale Governo aggravi la posizione dell’Italia agendo a favore del nazionalismo spingendo il nostro Paese verso il gruppo Visegrad.
- La difesa del piccolo è bello: l’economia fatta di piccole imprese “orgoglio” dell’Italia. Il nostro Paese è poco produttivo, ha un’elevata evasione fiscale, un enorme debito pubblico, investe poco su ricerca e sviluppo favorendo anche la “fuga dei cervelli”, ha un livello di istruzione sotto la media europea, ha un’economia basata su piccole e piccolissime imprese, non tutela sufficientemente i lavoratori atipici. È un “modello” che ci portiamo dietro dagli anni ’70. Il Governo Meloni, tramite la sua azione, non fa altro che aggravare la situazione, l’esempio della mancata messa a gara delle concessioni balneari va proprio in questa direzione: difesa dell’impresa familiare all’italiana.
- La difesa dello status quo contro la transizione ecologica e contro una nuova politica industriale Verde. Mentre Cina e Stati Uniti d’America si contendono la leadership per la componentistica e i materiali a favore dell’ormai irrinunciabile transizione ecologica, e l’Europa – a causa della sua lenta governance – rischia su questo di rimanere indietro, il Governo Meloni si oppone alle nuove proposte (sicuramente migliorabili) di direttive europee green: casa, automotive ed emissioni industriali. Il mantenimento dello status quo contro l’innovazione.
- La difesa della famiglia tradizionale e la negazione dei diritti civili. Su questo il Governo Meloni ha lanciato una vera e propria campagna d’odio: contro la trascrizione dei figli di coppie omogenitoriali, contro la maternità surrogata, contro il matrimonio egualitario, contro il diritto a un aborto libero e sicuro, contro le persone che esercitano sex work. Politiche vicine alla parte più clericale e retrograda della Chiesa cattolica, ben rappresentati dai vari Pillon e Roccella.
- La difesa delle politiche proibizioniste. Il governo Meloni attua ancor di più una politica securitaria e proibizionista sulle droghe e sulla prostituzione nonostante il fallimento totale delle politiche repressive degli ultimi decenni. Sono 17 i miliardi di euro che le politiche proibizioniste ogni anno regalano alle mafie, soldi che i clan utilizzano per controllare i territori e inquinare l’economia. Il mercato illegale della cocaina rende la ‘ndrangheta una delle mafie più potenti al mondo.
- La difesa dei confini contro “l’invasione”. Il Governo Meloni, soprattutto con il suo ministro degli Interni, Piantedosi, ha dichiarato nuovamente guerra a quelle ONG che salvano vite umane. L’esecutivo di destra ha eretto un muro, anche se simbolico, che è quello del Mediterraneo, rendendo difficile agli immigrati arrivare in Italia. La strage di Cutro è una conseguenza di questo atteggiamento che si determina anche attraverso un linguaggio imbarazzante, come quelle del ministro Piantedosi che ha definito le persone che hanno perso la vita in mare come “un carico residuale”.
Tutto ciò considerato, il Comitato ritiene che il tentativo della Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, di orbanizzare l’Italia vada contrastato attraverso una proposta politica che si strutturi come reale alternativa al progressivo declino decennale che mina le basi sociali, economiche, di sviluppo e di progresso in ogni ambito – economico, sociale, culturale – del Paese: una risposta liberale che si esprima come un sistema di più riforme – e azioni politiche – collegate tra loro, per favorire la transizione ecologica, lo sviluppo, il benessere e le libertà civili.
A tale riguardo rimarca con favore il lavoro costante di molte decine di militanti radicali che da due mesi stanno dando vita ai tavoli di approfondimento, che coinvolgono anche cittadini interessati e non iscritti oltre a personalità esterne di alto livello, e che stanno contribuendo alla creazione e animazione di un dibattito serrato e approfondito su tutti i temi prioritari utili a riformare e rilanciare l’intero Paese.
A tal fine il Comitato dà mandato agli organi dirigenti di selezionare e predisporre delle proposte di legge di iniziativa popolare da depositare entro il mese di giugno sui temi economici, della transizione ecologica, dell’antiproibizionismo, dei diritti civili, della laicità e sull’immigrazione, con l’unico obiettivo di riformare l’Italia.
In vista delle elezioni europee del 2024, il Comitato dà mandato agli organi dirigenti di proporre al più grande partito dell’opposizione, il Partito Democratico, di convocare un incontro pubblico sugli Stati Uniti d’Europa, invitando a partecipare tutte le forze progressiste e liberali europee, primo passo verso il tentativo di contrapporre al progetto della destra meloniana, ovvero quello del rafforzamento dell’Europa intergovernativa, un cammino comune per la promozione della federazione europea.
A tale proposito, ricordando che proprio il 26 marzo del 1976, 47 anni fa, veniva adottata la Dichiarazione di Stoccarda con cui si fondava l’ALDE-Alleanza dei Liberali e Democratici per l’Europa – di cui Radicali Italiani è membro dal 2004 – il Comitato Nazionale di Radicali Italiani, con la piena consapevolezza della necessità di un’azione transnazionale, federalista europea, che sappia dare corpo a un’alleanza sempre più stretta tra le democrazie, dà mandato agli organi dirigenti di organizzare la partecipazione al Congresso dell’ALDE Party che si svolgerà a Stoccolma tra il 26 e il 28 maggio prossimi.
Il Comitato Nazionale di Radicali Italiani, in opposizione agli ultimi attacchi del governo in materia di diritti civili, rilancia l’appello lanciato dal Movimento, sottoscritto in queste ore da circa mille cittadini e fatto proprio da numerose realtà civiche, volto a chiedere che i Sindaci trascrivino gli atti di nascita dei nati da famiglie omogenitoriali e invita tutte le associazioni radicali a proseguire le iniziative in corso sul tema.
Il Comitato, inoltre, considerato che in tema di carcere prosegue e si incrementa l’azione storica radicale con il lancio della campagna nazionale “Devi vedere” che, a oggi, ha superato
le 300 adesioni, auspica che le Associazioni radicali possano far vivere sui territori la campagna e contribuire così al superamento della visione carcerocentrica nel nostro Paese.
Il Comitato Nazionale di Radicali Italiani, invita gli organi dirigenti a proseguire con le iniziative per chiedere l’urgente attivazione della piattaforma pubblica per la sottoscrizione online di iniziative popolari (referendum e proposte di legge).
Il Comitato Nazionale di Radicali Italiani, infine, ribadisce la necessità e l’impegno necessario da parte di iscritti e Associazioni radicali riconosciute nel coinvolgere altri nelle iniziative di Radicali Italiani, anche e soprattutto con l’iscrizione; prendendo atto degli ottimi risultati ottenuti nel 2022 dalla campagna sul 2×1000 con 23.248 cittadini che hanno scelto Radicali Italiani, dà mandato agli organi dirigenti di predisporre e attivare la campagna per il 2023 con l’obiettivo di far conoscere al maggior numero possibile di persone l’opportunità di scegliere il codice S47.
Massimiliano Iervolino
Giulia Crivellini
Igor Boni