“La ministra Roccella mente quando afferma che non ci sono discriminazioni per i figli di famiglie omogenitoriali citando la possibilità di adozione valutata dalla Corte Costituzionale. A questo punto il suo è il ministero delle diverse opportunità”, così in una nota Giulia Crivellini, avvocata e tesoriera di Radicali Italiani.
Firma il nostro appello ai sindaci!
“L’adozione in casi particolari, come citata dalla ministra, non è la tutela idonea per tre motivi illustrati dalla stessa Corte Costituzionale. Forse è bene proporre un ripasso del testo a Roccella.
In primis la Corte riconosce che l’adozione particolare non attribuisce genitorialità all’adottante. Secondo poi l’adozione è controversa perché non può decidere a monte che i legami parentali si instaurino tra figlio e famiglia del genitore intenzionale. Infine sempre per l’adozione è necessario il consenso del genitore biologico quindi in caso di crisi di coppia il bambino verrebbe privato del legale genitoriale.
Il monito della Corte recita testualmente:
il possibile ricorso all’adozione in casi particolari di cui all’art. 44, comma 1, lettera d), della legge 4 maggio 1983, n. 184 (Diritto del minore ad una famiglia), ritenuto esperibile nei casi all’esame dalla stessa sentenza n. 12193 del 2019 delle Sezioni unite civili, costituisce una forma di tutela degli interessi del minore certo significativa, ma ancora non del tutto adeguata al metro dei principi costituzionali e sovranazionali rammentati.
Siamo stanchi di interpretazioni strumentali e ideologiche sulla pelle dei minori e delle famiglie e combattiamo a fianco dei sindaci per la trascrizione degli atti di nascita. Sabato saremo a Milano a manifestare con le famiglie arcobaleno”, conclude.