“Respingiamo con forza il tentativo di strumentalizzare la vicenda umana, politica e professionale di Antonella Casu, tesoriera di Non c’è Pace senza Giustizia, per colpire i Radicali ed Emma Bonino”, così in una nota Massimiliano Iervolino, segretario di Radicali Italiani.
“Alcuni organi di stampa sembrano essersi particolarmente accaniti sulla perquisizione e sull’interrogatorio di Casu.
Eppure al momento non è stata accertata alcuna prova di un coinvolgimento, suo e della ONG, nei fatti corruttivi sotto l’attenzione della magistratura belga. Lo stesso segretario Niccolò Figà-Talamanca è stato rilasciato senza condizioni il 3 febbraio.
Riconosciamo quella di Antonella Casu come una storia radicale, dei molti radicali che hanno prestato un’opera preziosa – sebbene troppo poco conosciuta – all’interno della nostra storia politica.
Ha ricoperto il ruolo di segretario di Radicali Italiani nel 2008 e in tutta la sua storia ha sempre combattuto le battaglie più importanti per i diritti, umani e civili, per la trasparenza, per le riforme liberali, con un rigore meticoloso e cristallino che le va riconosciuto”, conclude.