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Ong: dopo intervento Alto Commissario Onu per i diritti umani, decreto Piantedosi va bloccato

“Ieri, alla lunga serie di organismi internazionali e di associazioni che chiedono al governo di ritirare il decreto legge cosiddetto Piantedosi – inspiegabilmente intitolato ‘per la gestione dei flussi migratori’ – si è aggiunta l’autorevole voce dell’Alto commissario Onu per i diritti umani, Volker Turk. Ora intervenga il presidente Mattarella per bloccarlo”, così in una nota Massimiliano Iervolino, segretario di Radicali Italiani.

“Nei giorni scorsi il sottosegretario leghista all’Interno Nicola Molteni ha dichiarato che il decreto legge addirittura ‘garantisce il principio della sicurezza del Paese’. Speravamo di esserci lasciati alle spalle i tempi bui delle ‘leggi per la sicurezza dello Stato’.

Così non è. Ma, a dirla tutta, il decreto legge Piantedosi  attenta sì alla sicurezza, ma a quella della singola persona umana, del migrante naufrago che si trova già in una situazione di estremo pericolo e debolezza. Il decreto legge vuole impedire alle navi delle ONG di svolgere nel modo migliore e più esteso possibile la loro opera di assistenza e salvataggio dei migranti, costringendole a recarsi nel porto di sbarco non più vicino e sicuro come prevede il diritto internazionale ma in quello assegnato dal governo che, nelle ultime settimane, è sempre un porto lontano centinaia di chilometri dalla zona di attività delle ONG.

Ancor più grave il divieto di effettuare più salvataggi nella stessa area: essendo il decreto legge già in vigore è già negata assistenza a centinaia di migranti ‘sommersi’ e si sono inflitte ulteriori sofferenza fisiche e psichiche ai migranti ‘salvati’ a bordo della nave.

Appare evidente la violazione degli articoli 10 e 117 della Costituzione, per mancata attuazione degli obblighi internazionali sanciti dal diritto del mare. Auspichiamo che, a questo punto, visto il via libera della Camera cui seguirà senza sorprese quello del Senato, sia il Quirinale a intervenire, richiedendo al governo di rivedere un provvedimento inaccettabile”, conclude.