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Roma, rifiuti: i paladini della democrazia diretta hanno paura del referendum

“Essere a favore della democrazia diretta e contestare la tenuta di un referendum – nella fattispecie quello sul termovalorizzatore da noi proposto – è una posizione quantomeno singolare”, così in una nota Massimiliano Iervolino, segretario di Radicali Italiani.

“Gli argomenti su cui si può tenere o non tenere un referendum sono espressamente previsti dalla Costituzione in ambito nazionale e dallo statuto di Roma Capitale in ambito comunale, e non decisi da questa o da quell’altra forza politica in base alle proprie convinzioni.

Dopodiché, nel merito: è legittimo essere contro i termovalorizzatori, ma parlare di compromissione di diritto alla salute è del tutto fuori luogo, posto che noi per primi, durante la consiliatura Raggi, abbiamo presentato una delibera per chiudere il ciclo dei rifiuti di Roma Capitale senza prevedere un nuovo inceneritore.

Dunque quella di Gualtieri non è neppure la nostra soluzione, ma riconosciamo che si tratta di una soluzione. Ricordiamo che quella delibera fu bocciata in aula dalla maggioranza a 5 Stelle: in questi casi il rischio è che si finisca per dire di no a tutto, cosa che non aiuta a risolvere i problemi della città”, conclude.