Vai al contenuto

Russia: ministro Garavaglia chiuda subito sede Enit di Mosca

“Mentre nel resto d’Europa si applicava e si applica un rigoroso blocco dei pagamenti ai russi, l’Italia continua tranquillamente a foraggiare l’economia russa.

Ora il ministro Garavaglia dimostri coerenza e faccia chiudere la sede Enit di Mosca”, lo dichiarano in una nota Massimiliano Iervolino, Igor Boni e Giulio Manfredi, segretario, presidente e membro di giunta di Radicali Italiani.

“Non bastava lo spettacolo assurdo di Matteo Salvini che a Cernobbio arriva con le slides per spiegare al gotha del mondo finanziario che le sanzioni a Putin non servono. Oggi, grazie a tpi.it, apprendiamo che l’ente pubblico italiano Enit (Ente nazionale italiano per il turismo), controllato dal ministro leghista Massimo Garavaglia, ha continuato a mantenere aperta la sua rappresentanza di Mosca dopo l’aggressione di Putin all’Ucraina ed ha continuato a pagare società russe per un totale di circa 360.000 rubli.

on è questione di importi, è questione di coerenza politica. Le giustificazioni addotte dall’ente (“si tratta di riserve di rubli accumulate in passato, da Mosca lavoriamo anche per 15 altri Paesi dell’area post sovietica”) non giustificano nulla. Il ministro Garavaglia deve chiudere subito la sede di Mosca dell’Enit e deve trasferirla in uno Stato non sottoposto come la Russia a pesanti sanzioni; magari in una delle Repubbliche baltiche, in prima fila sia nel sostegno all’Ucraina sia nel richiedere all’Unione Europea e a tutti gli Stati membri di tenere un comportamento fermo ed univoco nei confronti delle minacce russe”, concludono.