“Salvini revochi l’accordo tra Lega e Russia Unita di Putin e Conte dica la verità. Il ministero degli Esteri russo attacca i media italiani dicendo che vogliono ‘dipingere la missione russa anti-Covid in Italia nel 2020 come un’operazione di spionaggio e che questo “danneggia le relazioni tra Mosca e Roma’. Seguono malcelate minacce a esponenti delle istituzioni italiane”, lo dichiarano in una nota Massimiliano Iervolino, Igor Boni e Giulio Manfredi, segretario, presidente e membro di giunta di Radicali Italiani.
“Il 22 marzo 2020, mentre gli italiani erano reclusi in casa, a Pratica di mare erano sbarcati 123 militari da undici velivoli; il comando era nelle mani del generale Sergey Kikot. Come Radicali Italiani denunciammo ovunque questa follia e scrivemmo una lettera aperta all’allora premier Conte senza ottenere risposta. Scrivemmo a Conte perché la missione fu concordata direttamente da Putin e dal nostro presidente del Consiglio. Una missione di spionaggio a spese dei cittadini italiani, dato che è costata 3 milioni di euro.
Queste minacce russe sono la riprova che la missione è servita a carpire informazioni riservate che oggi potrebbero mettere in imbarazzo rappresentanti politici e delle Istituzioni. Noi chiediamo a Conte nuovamente di fare chiarezza e di dire agli italiani come è nata questa missione.
Chiediamo altresì a Salvini di revocare l’accordo politico di collaborazione tra Lega e Russia Unita di Putin, che ha firmato a Mosca nel 2017″, concludono.