Ucraina: Lamorgese aiuti lavoratrici che non possono andare a riprendere figli

“In queste ore drammatiche molte lavoratrici ucraine in attesa di permesso di soggiorno non possono lasciare l’italia e andare nei paesi confinanti l’Ucraina per recuperare i loro familiari in fuga perché temono di perdere la possibilità di essere regolarizzate dopo un’attesa che dura da oltre un anno e mezzo.

Il grave ritardo da parte delle prefetture nell’esaminare le domande non può essere pagato da lavoratrici e lavoratori in emersione. Per questo con i promotori della campagna Ero straniero abbiamo inviato oggi una lettera alla ministra dell’interno Luciana Lamorgese per chiedere che venga data la possibilità alle persone attualmente in attesa di essere regolarizzate di poter lasciare l’Italia e farvi ritorno senza perdere la possibilità di ottenere il permesso di soggiorno, come invece prevede ora la normativa”, lo dichiarano in una nota Massimiliano Iervolino, Giulia Crivellini e Igor Boni, segretario, tesoriera e presidente di Radicali Italiani.

“La richiesta alla ministra arriva dopo aver ricevuto numerose segnalazioni da parte di collaboratrici domestiche ucraine impiegate presso famiglie italiane che hanno fatto domanda di emersione e sono ancora in attesa di avere notizie dalle prefetture. Con circa 20.000 domande, quella ucraina è la prima nazionalità tra quanti hanno aderito alla sanatoria nel settore domestico del 2020. Abbiamo inoltre ribadito la necessità di superare il grave ritardo in cui versano le moltissime pratiche ancora in attesa e porre fine all’incertezza di decine di migliaia di donne e uomini.

Per fare ciò, è indispensabile che vengano prorogati i contratti in scadenza di lavoratrici e lavoratori interinali che stanno operando presso Questure e Prefetture: in un momento così delicato in cui il carico di lavoro su tali uffici andrà inevitabilmente aumentando, è necessario che si trovi una strada per garantire la continuazione del lavoro di tali figure e il pieno funzionamento di tali uffici”, concludo