Lombardia, neuropsichiatria infantile al San Carlo: se è potenziamento vero siamo con voi. Vigileremo

Apprendiamo con estremo interesse la notizia del cambio di destinazione d’uso dei due servizi di Neuropsichiatria infantile (UONPIA) a Baggio e Giambellino, e della volontà di Regione spostarli all’interno dell’Ospedale san Carlo. L’interpretazione tra Azienda Ospedaliera e sindacati è opposta: chiusura o potenziamento?

Il capitolo sanità del PNRR mette a disposizione significative risorse per la sanità territoriale.

Serve approfondire i vantaggi e svantaggi di tale scelta, analizzando i dettagli.

1)La pandemia ha insegnato che in ospedale è bene andare in caso di assoluta necessità: la nuova unità di neuropsichiatria sarà collocata nelle palazzine esterne al monoblocco dell’Ospedale San Carlo, con ingresso dedicato da via Venegoni, completamente separato dai normali flussi di accesso all’ospedale. Se l’unità di neuropsichiatria interfaccerà rapidamente con il PS e le attività di consulenza con la pediatria e la psichiatria, ciò sarà un vantaggio in termini di massa critica di competenze ed efficienza.

2) Meglio due punti nascita da 400 parti l’anno o uno da 900? La concentrazione in un’unica sede delle diverse professionalità e competenze attualmente suddivise tra le due sedi, se davvero avverrà, crea le basi per una vera equipe multidisciplinare. Serve un investimento reale, da spiegare ai cittadini. Chiediamo che nel centro non solo confluiscano il totale dei sanitari già in organico, ma che aumentino in numero e qualifiche. Così si negoziano gli accorpamenti con la comunità, evidenziando i benefici che i pazienti che potranno trovare in un unico luogo, con miglioramento, rispetto alla situazione attuale, in termini di multi professionalità di intervento, continuità del servizio, orario di apertura e confort ambientale. Ciò compensa il disagio di avere il servizio un po’ più lontano da casa. Il percorso da via Remo la valle al S. Carlo è di circa 20 minuti con il bus numero 49. Per ridurre le preoccupazioni dei cittadini serve autorevolezza, che Regione Lombardia non ha: tutti gli esperti del settore e i dati epidemiologici indicano nell’aumento del disagio giovanile una delle conseguenze più gravi di questi anni di pandemia; i servizi territoriali di neuropsichiatria infantile sono stati già ridotti all’osso da ventotto anni di destra al potere in Regione, come sanno i genitori che hanno necessità di presa in carico dei propri figli. Il servizio è poco remunerativo. Regione non ci investe, anzi smantella da trent’anni. I genitori sono soli o debbono affidarsi al privato, scoraggiati dalle inaccettabili lunghissime liste d’attesa. Se quello in atto è un vero potenziamento, come opposizione responsabile, saremo a fianco della giunta, nelle occasioni in cui andranno a spiegare ai cittadini i benefici dell’accorpamento. Ci andranno i politici, affianco ai medici per spiegare ai cittadini e alle associazioni dei pazienti cosa accade ed ascoltarli? Noi ci siamo.

Michele Usuelli, Consigliere Regionale Più Europa/Radicali


Niccolò Carretta, Consigliere Regionale Azione

Daniela Caraceni, Presidente commissione Sanità del municipio 7