Lombardia: Laboratori diagnostici rifiutano di processare tamponi da RSA dopo una circolare di Regione. “Serve subito una nota integrativa!”

Dall’inizio della pandemia, le RSA hanno rappresentato uno degli ambiti più difficili e delicati da gestire: in queste residenze, la sicurezza delle diagnosi Covid è una necessità primaria, in quanto il percorso di gestione delle positività è particolarmente oneroso e complesso. Proprio su questo aspetto il medico e Consigliere regionale del gruppo Più Europa/Radicali ha interrogato oggi in Aula l’Assessore al Welfare Letizia Moratti. Il Question Time chiedeva alla Giunta di dichiarare le ragioni per le quali alcuni laboratori convenzionati con le ASST, a seguito di una circolare emanata dalla Regione negli ultimi giorni del mese di dicembre, si stiano rifiutando di analizzare i tamponi molecolari inviati dalle RSA. 

“Il 29 dicembre scorso, – spiega il Consigliere Usuelli – è stata trasmessa una circolare regionale che conteneva l’indicazione dei soggetti ai quali è consentito l’accesso ai punti tampone istituiti presso ASST e IRCCS e soprattutto indicava chiaramente quali soggetti fossero deputati a prescrivere e prenotare i tamponi molecolari (esclusivamente Medici di Medicina Generale, Pediatri di Libera Scelta e ATS) non contemplando tra questi  le Residenze Sanitarie Assistenziali (RSA), come avveniva in precedenza.” – e prosegue – “A seguito della emanazione di tale circolare, in alcune realtà lombarde le RSA si sono trovate a far fronte a netti rifiuti da parte dei laboratori delle ASST ad analizzare tamponi molecolari dei propri ospiti e sono tuttora costrette ad effettuare le diagnosi basandosi sui tamponi antigenici rapidi, meno affidabili in generale e, soprattutto, meno sensibili alla variante Omicron ora dominante.”

In risposta, l’Assessore Moratti si è limitata a citare i numeri totali dei tamponi analizzati su richiesta delle RSA negli ultimi mesi e a notificare il costante invio, da parte di Regione, di tamponi antigienici per le attività di screening nelle strutture residenziali per anziani. Tuttavia, per Usuelli, questi dati non entrano nel merito della richiesta di informazioni: “I tamponi antigienici per lo screening sono un punto, ma non era su questo che verteva l’interrogazione – risponde infatti in Aula – e citare il numero totale dei tamponi effettuati non serve ad analizzare e risolvere il problema. Il punto è, come detto nell’interrogazione, che le realtà locali rispondono a macchia di leopardo: alcune strutture continuano ad analizzare i tamponi molecolari prescritti dalle RSA, mentre altre si rifiutano di farlo usando come pretesto la circolare del 29 dicembre.”

E conclude: “Visto che Moratti sostiene che le residenze per anziani abbiano pieno titolo a richiedere l’analisi dei tamponi molecolari, le suggeriamo di emanare una nota integrativa con una precisazione che tolga ogni dubbio e ogni alibi su questo aspetto”.