Contributo per Commissione Referendum e Democrazia

di Marco Giordani

Passi avanti per referendum comunali

Vorrei riprendere e rilanciare una proposta che nel Congresso scorso aveva avanzato Lorenzo Lipparini quando aveva accennato ad una “nuova proposta di rilancio di una legge organica sulla partecipazione per un quadro istituzionale omogeneo in tutta Italia”.

Lorenzo partiva dalla disponibilità in tutta Italia degli strumenti (imposti dal TUEL) di delibere di iniziativa popolare, petizioni e referendum per omogeneizzare (ad esempio nell’uso dello SPID) ed allargare gli strumenti.

C’è però un problema a monte, specie nei comuni “minori” (ma non troppo):  che questi strumenti sono nello Statuto ma spesso (specie per i referendum) ne mancano i regolamenti attuativi, un po’ come era per il referendum abrogativo nazionale e la Costituzione fino al 1970; e “ovviamente” le amministrazioni non si ammazzano per predisporli.

Occorrerebbe quindi un regolamento “di default” che poi i comuni potrebbero modificare ed integrare ma immediatamente disponibile ai cittadini.

Altro tema, correlato ma indipendente, è quello della disponibilità della nuova piattaforma governativa, perché essa possa essere aperta a raccolta firme su iniziative non solo nazionali.