Russia: Di Maio e Mattarella revochino l’onorificenza a oligarca segnalato da Navalny

“Un anno fa Putin silenziava Navalny. Un anno dopo, Di Maio e Mattarella fanno Commendatore l’oligarca russo che Navalny aveva chiesto all’Occidente di sanzionare. In zona Cesarini Mattarella revochi le quattro onorificenze conferite nell’ultimo anno e mezzo a uomini del regime di Mosca”, lo dichiarano in una nota Massimiliano IervolinoGiulia CrivelliniIgor Boni, segretario, tesoriera e presidente di Radicali Italiani e Giulio Manfredi, associazione radicale Adelaide Aglietta.

“Al suo ritorno a Mosca dopo essere sopravvissuto a un avvelenamento da parte dei servizi di sicurezza russi, Alexei Navalny fu arrestato per poi essere sottoposto a un processo farsa, condannato a due anni e 8 mesi di carcere e recluso in un carcere russo. Da allora, il regime di Putin ha mostrato la sua vera faccia, reprimendo senza pietà qualsiasi opposizione ed oppositore, fino a silenziare la più antica Ong russa, Memorial, fondata da Andrei Sacharov e rivelando, fuori dai confini, la sua vera intenzione: quella di ripristinare non l’Unione Sovietica ma la Russia zarista con il suo dominio diretto o indiretto su tutti i Paesi confinanti.

Nonostante questi gravi fatti Il 2 dicembre 2021 il presidente Mattarella, su proposta del ministro degli Esteri Di Maio, ha conferito l’onorificenza di ‘Commendatore dell’Ordine della Stella d’Italia’ al cittadino russo Andrey Kostin, boiardo di Stato, che in passato Navalny stesso aveva accusato di uso di fondi pubblici per fini privati e che, subito dopo il suo arresto, Navalny aveva chiesto all’Occidente di sanzionare assieme ad altri sette uomini di Putin. Kostin è solo l’ultimo e quarto esponente del regime di Putin ad essere premiato da Mattarella e Di Maio dal maggio 2020. Sono stati insigniti anche il primo ministro russo Mikhail Mishustin, il ministro dell’Industria e Commercio Estero Denis Manturov; il sottosegretario di Stato Viktor Evtukhov.In zona Cesarini chiediamo nuovamente al presidente Mattarella di revocare le quattro onorificenze, come fece il suo predecessore Giorgio Napolitano,che revocò nel 2012  la medaglia conferita due anni prima al dittatore siriano Bashar Al Assad”, concludono.