“Vogliamo esprimere la gravissima preoccupazione per quel che sta accadendo prima che questa vicenda si trasformi in tragedia”, lo dichiarano in una nota Massimiliano Iervolino, Giulia Crivellini e Igor Boni, segretario, tesoriera e presidente di Radicali Italiani. “Giancarlo Pittelli ha scritto una lettera al direttore de Il Riformista Piero Sansonetti nella quale annuncia uno sciopero della fame ‘fino alle estreme conseguenze contro una ingiustizia mostruosa’.
Sono parole che segnano lo stato di disperazione e di prostrazione di un uomo che sta subendo un accanimento ingiustificato. Lo vogliamo dire con le parole di Gian Domenico Caiazza, Presidente delle Camere penali: ‘Nessuna persona dotata di buon senso e di un minimo di onestà intellettuale può ignorare la dimensione anomala dell’accanimento giudiziario che continua a colpire l’avv. Giancarlo Pittelli’.
Esprimiamo la preoccupazione per accuse che sono strettamente connesse con l’esercizio del mandato difensivo di Pittelli nei confronti di propri assistiti, connesse quindi con il suo lavoro di avvocato. Pittelli, dopo una custodia cautelare durissima, ha ottenuto gli arresti domiciliari che ora sono stati revocati in conseguenza di una lettera da lui scritta con richiesta di aiuto a Mara Carfagna; lettera che era dettata – appunto – dalla disperazione. Ora a Melfi, Pittelli è di nuovo dietro le sbarre. Lo Stato italiano, la giustizia italiana, stanno compiendo a nostro avviso qualcosa di estremamente grave al quale occorre porre rimedio. Chiediamo al ministro della Giustizia Marta Cartabia un intervento immediato per verificare le condizioni di salute e il rispetto dei diritti di Giancarlo Pittelli e per aprire una finestra in questa vicenda grottesca”, concludono.