Nucleare: più di dieci anni per la costruzione di una centrale, Salvini di cosa parla?

“Il nucleare è un argomento maledettamente serio che non può essere affrontato in modo propagandistico come fa Salvini. Il leader della Lega ha bisogno di argomenti per iniziare a smarcarsi dal Governo, e uno di questi è proprio l’atomo”, lo afferma in una nota Massimiliano Iervolino, segretario di Radicali Italiani.

“Ci sono diversi motivi che ci spingono a dire no a questo nucleare: due referendum, la mancanza di un deposito per le scorie, l’elevatissimo costo per la costruzione delle centrali (chi paga?) e la tempistica. In un Paese dove si fa difficoltà a costruire perfino un impianto di compostaggio è logico pensare che per costruire una centrale nucleare ci vorranno – tra approvazione di una legge, un ulteriore referendum, l’individuazione delle aree, autorizzazioni nazionali e regionali, tribunale amministrativo, consiglio di Stato, manifestazioni, proteste e presidi –  come minimo (ad esser buoni) dodici anni.

Ecco, invece di perdere tempo a rincorrere una tecnologia che, molto probabilmente, tra tre lustri sarà abbondantemente superata cerchiamo di fare due cose: aumentare l’autosufficienza energetica del nostro Paese attraverso l’attuazione del PNRR per ottenere il 72% di energia da rinnovabili entro il 2030 e investire fortemente sulla ricerca scientifica così da avere a disposizione nuove tecnologie per raggiungere la neutralità carbonica entro il 2050.

In quindici anni l’Italia dal punto di vista energetico può fare tante cose, quelle che suggerisce Salvini sono sia irrealizzabili che non sostenibili da un punto di vista di costi/benefici. Come sempre il leader della Lega è più attento alla propaganda che all’interesse dei cittadini”, conclude.