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Aborto: l’inchiesta di Al Jazeera su cimitero feti solleciti Gualtieri ad atti concreti

Lo scandalo del cimitero dei feti a Roma torna oggi sui media internazionali con l’inchiesta “Italy’s foetus graveyard” realizzata da Flavia Cappellini per Al Jazeera.

Il 30 settembre del 2020 centinaia di donne che hanno abortito a Roma scoprirono il loro nome su una croce al Cimitero Flaminio di Roma. Lo scandalo della sepoltura dei feti con l’uso del nome delle donne a loro insaputa è una prassi in palese violazione dei diritti di scelta e di privacy che è arrivata non solo sulla stampa italiana ma in tutto il mondo. Diverse furono le testate internazionali a darne risalto, dal Washington Post alla BBC. A distanza di 15 mesi l’emittente internazionale Al Jazeera torna sul caso con una video inchiesta che sarà trasmessa nel programma “Close up” di Al Jazeera e da oggi disponibile sul sito web della rete televisiva. 

“Credo questa sia una storia universale molto importante da raccontare. Ha portato alla luce lo stigma con cui le donne si scontrano ovunque. Ma quello che ha reso questa vicenda così personale per me è comprendere il dolore che una donna attraversa nel trovare il suo nome su una croce. Ritengo sia un tentativo di spaventare e fare vergognare chi ha scelto di abortire. Questo è il tipo di storie a cui Al Jazeera è più interessata. Dare alle persone una piattaforma per far sentire le loro voci e, si spera, stimolare un cambiamento”, dichiara Ala Alhussan, producer della serie Close up di Al Jazeera.

“Il ritratto che emerge dall’inchiesta è attuale e quanto mai desolante”, sottolineano i Radicali e le attiviste della rete Libera di abortire. “A fronte dello scandalo mediatico infatti non risultano provvedimenti o direttive da parte del Comune di Roma e della Regione Lazio nei confronti delle aziende regionali e comunali coinvolte. Perfino il nome di centinaia di donne è rimasto leggibile su buona parte delle croci dedicate alla sepoltura dei feti. Nel documentario di Al Jazeera si vede come non venga tutelata la privacy delle donne, pur garantita dalla legge 194, dal  momento che qualsiasi persona può chiedere agli uffici cimiteriali capitolini la presenza di una sepoltura indicando il nome della donna che ha abortito. Ci eravamo mossi in queste settimane per chiedere alla nuova giunta Gualtieri un’azione immediata, atti concreti e non solo dichiarazioni di solidarietà, ma ancora nulla è cambiato. La situazione drammatica che emerge, mostrata con chiarezza e ancora una volta a livello internazionale, impone oggi al sindaco e agli assessori competenti di intervenire per tutelare in primis le cittadine romane ma anche l’immagine di Roma nel mondo”. 

L’inchiesta realizzata dalla giornalista italiana Flavia Cappellini, come primo atto di un lavoro giornalistico che proseguirà nei prossimi mesi, oltre a documentare per la prima volta le cerimonie di sepoltura dei feti da parte dei movimenti pro-vita, segue la battaglia di Francesca Tolino, una delle donne che ha ritrovato il suo nome affisso su una croce, affiancata da Francesco Mingiardi, il suo avvocato, Giulia Crivellini, tesoriera di Radicali italiani, Vittoria Loffi, coordinatrice di Libera di Abortire e Simone Sapienza della direzione di Radicali italiani, che in questi mesi insieme ad altre attiviste e attivisti hanno portato il tema al centro dell’attenzione pubblica arrivando ad avviare un processo presso il Tribunale di Roma nei confronti dei responsabili della sepoltura, ovvero della municipalizzata AMA S.p.A., delle aziende ospedaliere della città e delle ASL. 

La prassi della sepoltura del materiale biologico degli aborti senza coinvolgimento delle donne, riguarda non solo Roma ma tante regioni d’Italia. Notizie di “cimiteri dei feti” o “cimiteri degli angeli” vengono rese pubbliche ogni giorno e laddove sono presenti giunte comunali e regionali guidate dalla destra sono state presentate mozioni – come quella abruzzese – per predisporre il seppellimento automatico a prescindere dal consenso della donna che ha abortito. 

L’inchiesta “Italy’s foetus graveyard” realizzata da Flavia Cappellini per Al Jazeera è disponibile al seguente link: 

https://www.aljazeera.com/program/al-jazeera-close-up/2022/1/19/italys-fetus-graveyards-close-up