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Quell’applauso ancor ci offende

Articolo di Emma Bonino pubblicato il 28 ottobre su La Stampa

Quell’applauso ancor m’offende. Sul ddl Zan, come temevo, l’iter si è bloccato. L’aula del Senato ha infatti votato a scrutinio segreto a favore della cosiddetta “tagliola” chiesta da Lega e Fdi per poi esplodere in un fragoroso applauso.

Io ho votato contro perché, pur ritenendo il ddl Zan imperfetto, sarebbe dovuto andare avanti. Dopo il voto dell’aula mi sembra che, se il provvedimento non è morto, sicuramente è in coma profondo. Secondo il regolamento non si potrà discutere di nuovo prima che siano trascorsi sei mesi e sappiamo bene che nei prossimi sei mesi accadrà di tutto, dalla discussione della legge di Bilancio all’elezione del presidente della Repubblica.

Non facendo parte dei negoziatori, non saprei dire perché si sia finiti a questo muro contro muro a cui abbiamo assistito in Senato e si sia insistito per andare alla conta dei voti. Posso però affermare che la legge Zan non è l’orrore autoritario che viene dipinto da alcune forze politiche, le accuse di creare deviazioni tra chi frequenta le scuole mi sembrano un’esagerazione.

Non è una legge perfetta ma io non vedo leggi perfette da tempi immemorabili quindi non mi sorprendo. C’è chi dice che da oggi è cambiata la maggioranza, non saprei che cosa si intende con quest’affermazione ma è evidente che i malumori ci sono sia da una parte che dall’altra se la mancata approvazione degli articoli viene salutata con un grande applauso dal centrodestra. Nemmeno questo mi ha sorpreso perché il clima era così acceso che chiunque avesse vinto in quel momento avrebbe ricevuto la stessa accoglienza.

Fino a poco prima i colleghi del Pd erano sicuri di farcela senza problemi ma evidentemente hanno fatto male i loro conti e, quando è apparso il risultato, è iniziata la caccia all’uomo. Qualcuno ha detto che erano stati i renziani a far mancare i voti, altri hanno fatto cadere la responsabilità sui Cinque Stelle, altri su un gruppo all’interno del Pd. Per quello che mi riguarda si tratta in tutte le ipotesi di illazioni motivate da qualcuno che agisce dall’interno e conosce i dettagli di ciò che è accaduto.

Questa soap opera del ddl Zan è oggetto di dibattito da più di un anno Come già segnalavo quando era appena approdato in Aula, il rischio di affossare il provvedimento era sotto gli occhi di tutti. C’è stato un lungo periodo di presunte trattative che è finito in un nulla di fatto. Quando la destra quando ha deciso di audire 160 organizzazioni era chiaro che avrebbe usato tutti gli strumenti del regolamento per rallentare e affossare il provvedimento. Nei prossimi giorni vedremo i risvolti sul piano politico e sulla maggioranza.