È partita da poche ore la mobilitazione che fino al 20 settembre vedrà numerosi esponenti radicali, attivisti e autenticatori entrare negli istituti di pena italiani. Il primo è stato Pavia; faranno seguito Cremona, Perugia, Rieti, Ravenna, Prato, Cuneo, Fossano, Milano, Arezzo, Brescia, Rimini e Torino, con l’obiettivo finora inedito di raccogliere le firme per il referendum sull’eutanasia legale all’interno dei luoghi più dimenticati del Paese.
La situazione nelle carceri italiane continua ad essere molto critica. Nonostante la tendenza in calo rispetto al 2020, il sovraffollamento resta tra i principali problemi. Secondo i dati forniti dal Dipartimento per l’amministrazione penitenziaria al 31 agosto 2021, infatti, i detenuti negli istituti di pena italiani sono 53.557, a fronte di una capienza regolamentare di 50.867 posti. A questo dato si aggiunge quello relativo al personale di polizia penitenziaria e al personale socio-culturale (mediatori culturali, educatori, psicologi), che soffrono di una pericolosa carenza di organico.
“In questo quadro diventa allora essenziale, nel percorso di riabilitazione e effettività della giusta pena, garantire pienamente l’esercizio dei diritti politici e civili alla popolazione detenuta”, ha dichiarato Giulia Crivellini, tesoriera e avvocata di Radicali Italiani. “Per questo ci siamo mobilitati per entrare nelle carceri e dare a tutti la possibilità di esercitare un proprio diritto, firmando per il referendum eutanasia legale”, conclude.