Ieri un tribunale bielorusso ha condannato l’ex flautista dell’orchestra filarmonica nazionale Maria Kolesnikova e l’avvocato Maxim Znak rispettivamente a 11 e 10 anni di reclusione per “minaccia alla sicurezza nazionale”.
Lukashenko ha quasi completato l’operazione tabula rasa nei confronti dell’opposizione democratica bielorussa, ormai ridotta quasi per intero alla prigionia o all’esilio. Ma non basta: il dittatore di Minsk sta gestendo un vero e proprio traffico di migranti, soprattutto afghani, importandoli in Bielorussia e poi scaricandoli sulla Lituania e sulla Polonia, colpevoli di dare ospitalità e sostegno ai democratici bielorussi.
“Una domanda sorge spontanea”, affermano in una nota Massimiliano Iervolino, Giulia Crivellini e Igor Boni, segretario, tesoriera e presidente di Radicali Italiani: “Lukashenko può’ gestire un’operazione del genere senza l’aiuto del suo grande amico Vladimir Putin? Di fronte a tutto questo, i vertici dell’Unione Europea sono ancora in vacanza.
Sono passate sette settimane dall’ultima seduta del collegio dei commissari UE, guidato da Ursula von der Leyen, che di norma dovrebbe essere convocato ogni sette giorni. Nemmeno la bomba Afghanistan ha convinto i commissari a riunirsi, anche solo virtualmente. Eppure, era stata la stessa von der Leyen a definire la sua una Commissione geopolitica; forse la “geopolitica” del silenzio imbelle. Sul fronte italiano assistiamo a collaborazionisti ormai intollerabili”, continuano.
“Il portavoce regionale in Piemonte di Fratelli d’Italia Fabrizio Comba ricopre dal 2016 la carica di console onorario della Bielorussia in Piemonte. Non abbiamo sentito una sola sua dichiarazione contro Lukashenko ed attendiamo da quasi un anno le sue dimissioni dalla carica di console, richieste pubblicamente dall’Associazione radicale Adelaide Aglietta. Giorgia Meloni, che fa sfoggio ormai ogni giorno di una visione europea da futuro capo di governo, non ha nulla da dichiarare al riguardo?”, concludono.