È iniziato la scorsa settimana in Commissione Sanità il percorso che dovrebbe portare, secondo tempi quanto mai incerti, all’approvazione della riforma della Legge 23/2015, la cosiddetta Legge Maroni che da ormai sei anni regola il sistema sanitario lombardo. L’avvio dell’iter di riforma arriva con un ritardo di sei mesi dal termine del lavoro dei saggi nominati dal Presidente Fontana e dal parere di Agenas, Ministero della Sanità e Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, sulle modifiche necessarie alla stessa legge, al termine della sperimentazione.
Ma non sono solo i tempi a far discutere: il confronto in commissione, infatti, non avverrà, almeno per ora, su un testo di legge, ma su un documento generico, ottimisticamente definito “linee guida” sul quale è stata convocata una lunga serie di audizioni.
Per questa ragione i gruppi del centrosinistra in Consiglio regionale annunciano che non intendono proporre richieste di audizione finché non sarà presentato un testo di legge.
Questo il commento di Michele Usuelli (+Europa/Radicali), Samuele Astuti (Partito Democratico), Elisabetta Strada (Lombardi Civici Europeisti) e Niccolò Carretta (Misto-Azione), componenti della Commissione Sanità:
“Non siamo disposti ad avallare questa presa in giro! Il percorso che la maggioranza e la giunta hanno in mente è molto chiaro: per settimane saranno auditi esperti e associazioni su documento del tutto privo di chiarezza, di numeri e di prospettive, poi, una volta conclusa la recita, la palla tornerà alla giunta che confezionerà un testo pressoché blindato da far approvare in fretta e furia. Solo quando riceveremo quella bozza di progetto di legge, provvederemo ad audire gli esperti, che meritano rispetto. Non siamo disposti a fare la foglia di fico per un centrodestra che, dilaniato da anni di malgoverno sanitario, non riesce ad accordarsi sul merito della riforma e cerca quindi di perdere tempo, programmando settimane di audizioni sul nulla. Gli auditi meritano rispetto, per questo non chiederemo alcuna audizione finché il confronto non avverrà su un progetto di legge”.