Fra i capitoli all’interno della cosiddetta sessione europea in discussione oggi, martedì 30 marzo, nell’aula del Consiglio regionale lombardo, rientra anche quello sulla Politica Agricola Comune (PAC) 2021-2027, la strategia europea in ambito di agricoltura.
Posto che la PAC costituisce il 35% dell’intero bilancio dell’Unione, e alla luce dell’approvazione da parte della Commissione europea del Green Deal, il grande piano per lo sviluppo dell’UE in chiave di sostenibilità, l’indirizzamento delle politiche agricole in ottica di tutela ambientale è di importanza cruciale per il pieno raggiungimento degli obiettivi comunitari nei prossimi anni.
Posta la votazione, a ottobre 2020, da parte del Parlamento europeo di tre regolamenti che rappresentano il pacchetto di riforme della PAC (sono previsti 390 miliardi di euro per i prossimi 7 anni rivolti a oltre 9 milioni di agricoltori), nella direzione della lotta al cambiamento climatico, la gestione sostenibile delle risorse naturali e la tutela della biodiversità, è di importanza fondamentale il superamento di alcune delle criticità maggiori riscontrate nel modello PAC sino a oggi. Criticità, peraltro, rilevate anche dalla Corte dei Conti dell’UE, che ha riscontrato come la strategia sull’agricoltura non sia stata in grado di fermare e invertire il declino della biodiversità, né di misurare i progressi e le performance dell’Unione in campo agricolo.
Ora, la presenza di un regime transitorio della PAC tra il 2021/2022 costituisce l’occasione per rimediare ai problemi evidenziati, in vista anche della definizione del piano strategico che il governo italiano dovrà presentare alla Commissione europea. Per questo Michele Usuelli, Consigliere regionale di Più Europa/Radicali, presenterà in aula nella giornata di oggi un ordine del giorno specifico per invitare la giunta lombarda:
– Ad avviare una consultazione pubblica che coinvolga i portatori di interesse lombardi, in particolare contadini, braccianti, aziende agricole, sindacati, organizzazioni e imprenditori, e che configuri un percorso aperto e partecipato in vista della definizione del Piano strategico nazionale;
– Ad agire affinché le iniziative rivolte al settore agricolo lombardo siano in linea non solo al regolamento PAC post-2020, ma anche alla strategia del Green Deal europeo ed in particolare agli obiettivi che fissano le linee guida per il consumo sostenibile, attraverso la programmazione di una nuova filiera “dal produttore al consumatore”, e per la tutela della biodiversità, mediante il recepimento delle proposte fissate nel piano “Biodiversity 2030“.
Questo il commento di Michele Usuelli a riguardo: “Fino a questo momento parlare di Politica Agricola Comune ha significato dover fare i conti con molti problemi e azioni che andavano nella direzione opposta rispetto alla sostenibilità ambientale, economica e sociale. Ora abbiamo l’occasione di dare una svolta positiva alla strategia che vogliamo applicare all’agricoltura nella nostra Regione, nel nostro Paese, nella nostra Unione. Per questo chiediamo alla Lombardia di dare il suo contributo nell’apertura un dialogo con tutte le parti interessate, per evitare una serie di finanziamenti a pioggia e antiecologici e arrivare a strutturare invece una PAC più seria, solida, sostenibile ed equa di prima”.
Così la capogruppo alla Camera di FacciamoECO – Federazione dei verdi Rossella Muroni: “L’agricoltura italiana è cresciuta nel segno della qualità e della sostenibilità e per questo è apprezzata nel mondo. Rispetto di ambiente, biodiversità e lavoro è la strada da seguire anche per il futuro. Solo così l’agricoltura potrà dare un contributo significativo alla riduzione delle emissioni e ai target europei del Green Deal. In questa direzione è importante e spero sia accolta la posizione espressa dall’Ordine del giorno del Consigliere della Regione Lombardia Michele Usuelli. L’Odg chiede, infatti, alla giunta regionale di agire affinché le iniziative rivolte al settore agricolo siano in linea con il Green deal europeo, con le strategia per il consumo sostenibile Farm to Fork, con quella per la conservazione della biodiversità e una consultazione pubblica partecipata nella definizione del Piano strategico nazionale”.