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Scuola in presenza per figli operatori sanitari

Usuelli (+Europa/Radicali): garantire il rispetto della norma a beneficio di tutti

E’ di poche ore fa la notizia che la Giunta regionale ha previsto per la Lombardia nuove misure di contenimento del contagio da Covid 19, disponendo per tutto il territorio l’inserimento, dalla mezzanotte di oggi, nella cosiddetta “zona arancione rafforzato”, con conseguente chiusura di tutte le scuole di ordine e grado salvo gli asili nido.

La notizia sta creando pesanti difficoltà alle famiglie che si ritrovano a dover far fronte in poche ore alla gestione dei figli più piccoli che da domani saranno nuovamente a casa in DAD, mentre molti genitori ancora lavorano visto che, a differenza di quanto accade in zona rossa, negozi e attività restano aperte.

In tale contesto è opportuno dare seguito alla deroga prevista per la didattica in presenza per alunni e studenti figli dei personale sanitario e categorie indispensabili

Così commenta Michele Usuelli, Consigliere regionale di +Europa/Radicali:

“Ho letto il documento del Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e di formazione, del Ministero della Istruzione, inviato tra l’altro ai Dirigenti Scolastici, ai Coordinatori Didattici contenente le  istituzioni del sistema nazionale di istruzione e ai Direttori Generali degli Uffici Scolastici Regionali, che ha per oggetto “Oggetto: Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 2 marzo 2021.”

In esso apprendo che “vada garantita anche la frequenza scolastica in presenza degli alunni e studenti figli di personale sanitario o di altre categorie di lavoratori, le cui prestazioni siano ritenute indispensabili per la garanzia dei bisogni essenziali della popolazione”, secondo quanto indicato dalla nota 1990/2020, nell’ambito di specifiche, espresse e motivate richieste e anche in ragione dell’età anagrafica”.

In tal senso, già si è espressa esplicitamente Regione Lombardia, attraverso una specifica FAQ.  E’ essenziale che questa informazione venga veicolata immediatamente a dirigenti scolastici e personale sanitario lombardo, non per garantire un privilegio, ma per permettere il funzionamento del servizio sanitario a beneficio di tutti.”