Lettera aperta per la frequenza in presenza a scuola per i figli degli operatori sanitari lombardi

Michele Usuelli (Più Europa/Radicali): «Divulgo (senza metterci alcun cappello politico sopra, io sono solo uno di loro) la lettera firmata da 2700 operatori sanitari lombardi, medici, infermieri, ostetriche e OSS per chiedere di poter mandare i loro figli a scuola in presenza. Nel documento diffuso alla stampa ci sono nomi, qualifica e luogo di lavoro. Loro ci mettono la faccia. I nostri decisori politici, invece, hanno una bella faccia tosta».

Di seguito il testo della lettera

Al Ministero dell’Istruzione, Ministero dell’Università e della Ricerca

Al Ministero della Salute

Al Ministero dell’istruzione, ufficio scolastico regionale per la Lombardia

Al Presidente della regione Lombardia, Attilio Fontana

All’assessore al welfare della regione Lombardia, Letizia Moratti

Al direttore generale del welfare della regione Lombardia, Giovanni Pavesi

Al sindaco di Milano, Giuseppe Sala

Come genitori ed operatori sanitari impegnati in prima linea nella gestione della pandemia COVID, in particolare in questo momento di ennesima recrudescenza, vorremmo esprimervi la nostra difficoltà e la nostra preoccupazione in merito alla decisione di non permettere ai nostri figli l’accesso in presenza alla didattica, a partire dalla scuola dell’ infanzia in poi.

A tal proposito, vogliamo sottoporre alla vostra attenzione la lettera allegata, sottoscritta da circa 2500 colleghi lombardi (firme raccolte nelle ultime 40 ore).

Riconosciamo, peraltro, come il problema sia complesso e coinvolga molte altre categorie di lavoratori oltre alla nostra, ma ci rivolgiamo a voi con spirito costruttivo e con la fiducia che si possa trovare una soluzione concreta per tutti.

Cordiali saluti