Roma: Raggi gioca col potere, mentre la città è piena crisi


“A Roma esiste un problema ed è Virginia Raggi. Il ritiro delle deleghe a Cafarotti e Bergamo dimostra quanto la sindaca sia concentrato solo sulla campagna elettorale piuttosto che lavorare alla crisi di Roma e al suo rilancio. I romani non si stupiscono più del nuovo rimpasto che fa salire ad oltre una ventina i nomi di dirigenti, assessori e amministratori cambiati in quattro anni e mezzo, non del possibile fallimento di Roma Metropolitane o di quello del concordato preventivo di Atac.

Non si stupiscono che Raggi faccia spallucce di fronte alle sentenze del Tar sul referendum del trasporto pubblico, non si stupiscono se si trovano 35 milioni per premiare i dipendenti pubblici a 5 mesi dalle elezioni anzichè utilizzarli in aiuti o progetti per rilanciare l’economia cittadina, non si stupiscono quando viene cacciato l’assessore al commercio e turismo durante la più grande e grave crisi di questi settori, non si stupiscono quando si riempiono gli assessorati di fedelissimi dando il benservito ai curricula e alla competenza. I romani non si stupiscono più, ma sono stanchi di vedere la sindaca che preferisce giocare con il potere e la politica piuttosto che pensare al bene della città”.

Lo afferma in una nota Riccardo Magi, deputato di +Europa Radicali. 

23 gennaio 2021