“A giugno di quest’anno il Presidente del Consiglio Conte di fronte alla Commissione d’inchiesta sulla morte di Giulio Regeni aveva riferito di aver chiesto al presidente egiziano al-Sisi “una manifestazione tangibile di volontà” e di aspettarsi a breve una risposta in tal senso: non solo, sempre Conte aveva sottolineato come “la cooperazione giudiziaria tra le due procure ha già dato segni di una certa ripresa dopo la nomina del nuovo procuratore egiziano”.
Oggi, dalla procura generale del Cairo è arrivata una risposta che smentisce in modo clamoroso sia quell’impegno che quella previsione. Una risposta, quella egiziana, che rilancia il depistaggio già tentato da quelle autorità e che oggi appare ancora più patetico di fronte all’egregio lavoro svolto dalla Procura di Roma. Ora, spetta al governo italiano mettere in atto quell’azione politica e diplomatica nei confronti dell’Egitto e in seno all’UE, la stessa azione che finora è totalmente mancata sia per ottenere risultati concreti di verità e si per ottenere giustizia”. Lo afferma in una nota Riccardo Magi, deputato di +Europa Radicali.
30 dicembre 2020