Omofobia: Ok ddl Zan, ma discriminazioni si sconfiggono con più diritti

«Il Parlamento oggi ha perso un’occasione importante per indicare il percorso da seguire per una lotta efficace alle discriminazioni. Non è credibile nel punire le discriminazioni uno Stato che nella propria legislazione mantiene distinzioni basate sull’orientamento sessuale e l’identità di genere. La maggioranza ha avuto paura ma, se prevale la paura, si fa il gioco di chi discrimina o di chi, come la destra, nega il problema. E così la stessa maggioranza ha votato come Lega e Fdi sul mio Odg per la riforma complessiva del diritto di famiglia». Così in una nota Riccardo Magi, deputato di Radicali +Europa.

«Le sanzioni penali non sono lo strumento migliore per arginare la violenza. Servono soprattutto prevenzione, informazione, istruzione, come previsto dalla seconda parte della legge. Ma più di ogni altra cosa serve il pieno riconoscimento dei diritti. E per farlo davvero dobbiamo modificare il nostro diritto di famiglia, rimuovendo gli ostacoli che impediscono un’uguaglianza effettiva delle persone LGBTQ+ in materia di matrimonio civile, riconoscimento automatico dei figli e accesso alla procreazione assistita», continua Magi. «Per questo è incomprensibile il parere negativo del governo sul mio ordine del giorno che proprio questo chiedeva. Rimuovere gli ostacoli. È un tema delicato e importante, che tocca la vita di milioni di persone nel nostro paese, ed è grave che il Parlamento si chiuda davanti ad un’opportunità di avanzamento in termini di civiltà giuridica e di vera lotta alle discriminazioni. Ci sono migliaia di ragazze e ragazzi che ascoltano questo dibattito, a tutte e tutti loro noi dobbiamo dire: non abbiate più paura, questo è il vostro paese».

4 novembre 2020