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Covid: tutti i dati devono essere pubblici, noi lo chiediamo da maggio

“Mentre il Paese si accorge (finalmente) che la chiave più importante di questa epidemia sono i dati, ci corre l’obbligo di rilevare che noi li chiediamo da mesi”. Così in una nota Massimiliano Iervolino, segretario di Radicali Italiani, e Alessandro Capriccioli, consigliere regionale del Lazio di +Europa Radicali.

“Se fossero stati resi pubblici e trasparenti i dati completi e disaggregati dell’epidemia, cosa che come Radicali abbiamo chiesto il 2 maggio con un appello pubblico sottoscritto anche da accademici di statistica e matematica, oggi il Paese non si ritroverebbe in questo caos, nel quale ci si ritrova a dover dubitare dei numeri forniti da alcune regioni e dunque dell’efficacia delle misure che a quei numeri sono legate.

In una situazione come quella che stiamo vivendo la completezza e la trasparenza dei dati, lo ribadiamo, sono elementi essenziali, senza i quali qualsiasi decisione diventa opinabile e contestabile.

L’unico modo per superare l’impasse in cui ci troviamo, nel pieno di una seconda ondata devastante, è pubblicare immediatamente, quotidianamente, in modo completo e senza alcuna eccezione, tutti i numeri dell’epidemia”, concludono.

8 novembre 2020