Vaccini antinfluenzali in Lombardia, mozione Più Europa-Radicali respinta. Usuelli: Regione certifica che operatori sanitari e pazienti del privato convenzionato sono cittadini di serie B

Nella giornata di oggi, 6 ottobre, la mozione del consigliere di Più Europa-Radicali Michele Usuelli per consentire agli operatori della sanità convenzionata di accedere alle vaccinazioni contro l’influenza attraverso i canali regionali è stata respinta in Consiglio Regionale della Lombardia. Con 32 voti favorevoli e 39 contrari, Regione Lombardia conferma dunque l’invito ad “arrangiarsi” rivolto agli operatori del privato accreditato, in continuità con la circolare di fine agosto che prevedeva che non fosse fornita la vaccinazione antinfluenzale a queste realtà. Considerando che fino all’anno scorso le vaccinazioni venivano erogate agli operatori, oltretutto gratuitamente, questo passo indietro da parte di Regione Lombardia appare ancora più insensato.

Questo il commento del consigliere Usuelli a margine del voto: “Alla mia richiesta se Regione Lombardia intendesse considerare gli operatori sanitari delle strutture private accreditate, che sono stati in prima linea nel contrasto dell’epidemia tanto quanto quelli del settore pubblico, come un target prioritario per le vaccinazioni, la risposta di Gallera è stata: infermieri, medici, operatori, sappiate che non lo siete. Questa grave decisione non ha conseguenze soltanto sugli operatori del settore, ma si ripercuoterà direttamente anche sulla salute dei pazienti che decidono di curarsi presso le strutture private le quali, ricordiamo, erogano circa il 40% delle prestazioni in regione. È sconcertante che questo rifiuto avvenga nella regione che da 25 anni si è fatta promotrice di una sostanziale parificazione tra la sanità pubblica e quella privata accreditata. L’assessore Gallera sostiene che ci siano vaccini a sufficienza, a maggior ragione non si comprende perché non possano essere usati per coloro che sono maggiormente esposti al rischio”.