Riforme: dal sì al taglio nulla di buono. Ora lavorare per equilibrio istituzionale

“Veniamo da una campagna referendaria sul referendum costituzionale in cui il “sì” è stato definito da alcuni come una rivoluzione epocale, da altri come il voto che avrebbe aperto la strada ad altre ed ulteriori riforme importanti. Lo stop alla riforma sul voto ai diciottenni ci dimostra esattamente il contrario.

Ora che quella sbornia demagogica che è stato il “sì” al taglio dei parlamentari è stata incassata, ed è evidente a tutti che non sarà in grado di dare un equilibrio istituzionale per il futuro a questo Paese, è arrivato il momento di cominciare ad alzare lo sguardo per cercare nel Parlamento possibili convergenze sulle riforme al di là della maggioranza di governo”.

Così Riccardo Magi di +Europa intervenendo alla Camera nel corso della seduta che avrebbe dovuto vedere l’esame della riforma costituzionale sull’elettorato del Senato.

15 ottobre 2020