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DL sicurezza: modifica è primo passo, ora via la Bossi Fini



“I decreti Salvini sono stati modificati e questa è una notizia ottima, che aspettavamo da tempo. Ma i toni trionfalistici con cui è stata annunciata sono del tutto fuori luogo e non solo perché si tratta di un intervento tardivo. Ai decreti sicurezza, infatti, è stato cambiato nome, ma non sono stati cancellati. Nel nuovo testo ci sono misure molto positive, come il ripristino del permesso umanitario e dell’accoglienza nel sistema Sprar, ma restano alcuni aspetti negativi in continuità con l’impianto salviniano repressivo e criminalizzante nei confronti dello straniero e di chi lo aiuta.

Il parziale superamento di alcune delle disposizioni più odiose volute da Salvini e Di Maio è un atto dovuto. Il mio suggerimento alla maggioranza è quindi di non presentarlo come una conquista epocale ma come il primo passo nella direzione di una necessaria e rigorosa riforma complessiva delle politiche sull’immigrazione. Il fallimento delle leggi italiane sull’immigrazione viene da lontano, erano sbagliate e criminogene già prima dei decreti Salvini. Se non si archivia per sempre la Legge Bossi-Fini, che è del 2002, la propaganda salviniana o dei “taxi del Mediterraneo” potrà continuare.

Abbiamo bisogno di una riforma strutturale che ponga il lavoro come motore di una vera integrazione, che unisca umanità e legalità. Una riforma così c’è già già grazie a 90mila cittadini italiani che hanno firmato la legge di iniziativa popolare “Ero straniero”, ora all’esame della prima commissione alla Camera e della quale sono relatore. La speranza è quella di non aspettare un Conte 3 per poterla votare in aula”. Così in una nota Riccardo Magi, deputato di +Europa Radicali.

6 ottobre 2020