Privacy e Agcom: altro che indipendenti, è la solita lottizzazione

“Sulle nomine delle autorità che dovrebbero essere indipendenti, assistiamo alla solita lottizzazione politica», lo afferma Riccardo Magi, deputato di Radicali + Europa. «Per garantire davvero l’indipendenza di autorità con compiti così delicati – continua Magi – anche da un punto di vista politico bisognerebbe prevedere che i titolari delle cariche elettive non possano essere nominati prima che trascorrano almeno due anni dalla fine di un mandato politico, mentre la legge istitutiva del garante si limita a prevedere un’incompatibilità successiva.

Per quanto riguarda il Garante della privacy, la legge prevede che i componenti siano eletti nell’ambito di un’apposita procedura di selezione e che le candidature siano avanzate da persone “che assicurino indipendenza e che risultino di comprovata esperienza nel settore della protezione dei dati personali”. In attesa di conoscere i risultati del voto parlamentare, giova ricordare che i termini per le candidature sono stati riaperti per consentire la candidatura di alcuni esponenti politici che, non solo non hanno alcuna competenza specifica né tantomeno l’indipendenza richiesta, ma sembrano essere addirittura i profili destinati ad essere eletti.

Voglio ricordare a tutti che in occasione delle ultime elezioni dell’Agcom del 2012, gli allora Presidenti di Camera e Senato Fini e Schifani attivarono un processo di pubblica evidenza. Oggi – conclude Magi – mi chiedo come mai Casellati e Fico non abbiano seguito questo iter e mi auguro che il tema delle incompatibilità dei componenti delle Autority sia affrontato direttamente e senza delegare ancora una volta il Governo già nella proposta di legge sul conflitto di interessi attualmente in discussione in Commissione affari costituzionali”

14 luglio 2020