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Election day, Boni al secondo giorno di sciopero della fame: Inammissibili elezioni e referendum il 20 e 21 settembre, cambiare per ripristinare le regole democratiche


“Se si leggono le dichiarazioni dei segretari di partito che sostengono il Governo e di quelli della destra di opposizione, si comprende a quale livello sia arrivato il disprezzo per le regole democratiche in Italia. Non uno che sottolinei come la scelta del 20 e 21 settembre rappresenti una violazione inammissibile delle regole democratiche.

La data rende impossibile la partecipazione delle forze politiche che devono raccogliere le firme per poter presentare le liste, operazione improponibile ad agosto e con le attuali restrizioni. Questa decisione inoltre impone una campagna elettorale estiva e, accorpando elezioni e referendum, cancella il dibattito sul quesito costituzionale.

A qualcuno interessa mantenere in piedi la nostra democrazia e lo stato di diritto? Oppure dobbiamo lottare da soli per chiedere che non si cancellino i diritti dei cittadini?

Lo chiedo a tutti i dirigenti dei partiti e lo chiedo al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Per questo, disarmati come siamo ci armiamo della nonviolenza e lottiamo non per ricattare qualcuno, ma per affermare il diritto contro i soprusi, il rispetto delle regole contro l’indifferenza alla violazioni. Proseguirò a oltranza con lo sciopero della fame, sperando che altri vogliano unirsi” dichiara Igor Boni, presidente di Radicali Italiani, in sciopero della fame dalla mezzanotte tra il 13 e 14 giugno. Boni è tra i firmatari di Radicali Italiani che, insieme a esponenti di +Europa e Europa Verde hanno inviato una lettera al Capo di Stato sulle gravi criticità legate alla previsione dell’election day a settembre.

16 giugno 2020