“A chi dice che ora ci sono altre urgenze a cui pensare bisogna rispondere che è proprio ora che vanno fatte le riforme su cui il nostro Paese è non ritardo di decenni.
Qui non stiamo parlando del capriccio di coltivare la piantina sul proprio balcone, qui si tratta di mettere in discussione l’effetto disastroso delle politiche proibizioniste del nostro Paese. Le violazioni del testo unico sulle droghe sono la principale causa di ingresso in carcere e nonostante ciò il mercato illegale continua a crescere.
Come ci dice il Libro bianco sulle droghe presentato oggi alla Camera dal 1990 ad oggi 1.312.180 persone sono state segnalate per possesso di sostanze stupefacenti ad uso personale, quasi un milione di questi per derivati della cannabis; nel 2019 il 30 per cento dei detenuti entrati in carcere è stato condannato sulla base dell’articolo 73.
Le politiche repressive si sono rivelate un fallimento e un accanimento sui cittadini, ecco perchè oggi siamo scesi in piazza per chiedere una legalizzazione completa e definitiva della cannabis, la diminuzione delle pene e una maggiore chiarezza sulla “lieve entità”. Dobbiamo saper fare crescere da oggi una mobilitazione nazionale che punti a inserire questo tema nell’agenda politica e istituzionale e a fare voltare pagina al nostro Paese con benefici per l’economia e per la legalità “.
Lo dichiara in una nota Riccardo Magi, deputato di +Europa Radicali.
25 giugno 2020