Hong Kong: Non conta se una battaglia sia facile. Conta che sia giusta. L’Italia sceglierà la strada facile o quella giusta?

“L’Italia e l’Unione europea devono fare una scelta rispetto a quanto sta accadendo a Hong Kong: restare a guardare mentre il regime cinese soffoca nel sangue la lotta per la libertà oppure stare dalla parte di chi si batte per lo Stato di diritto, per la democrazia, per la libertà di stampa, di pensiero e di parola per tutti.

A Hong Kong si è tenuta la più grande manifestazione dall’inizio della pandemia da Covid-19, in strada erano in migliaia, perché ciò che sta accadendo in Cina spaventa i cittadini molto più del virus: se la legge sulla sicurezza nazionale scritta dalla Cina su misura per Hong Kong sarà approvata scavalcando il suo Consiglio legislativo, verranno vietate tutte le attività considerate secessioniste o volte a rovesciare il potere costituito.

Le persone sono scese in piazza pacificamente in violazione della normativa che vieta gli assembramenti e la repressione è stata spietata: almeno 180 arresti, tra cui parlamentari e consiglieri distrettuali, un uso smodato di cannoni d’acqua, pallottole urticanti sparate a distanza ravvicinata e gas lacrimogeno. Una manifestazione pacifica è stata repressa con tutte le armi e la violenza a disposizione” dichiarano Massimiliano Iervolino, Segretario di Radicali Italiani e Patrizia De Grazia, coordinatrice dell’Associazione radicale Adelaide Aglietta.

“Una pallottola ha colpito alla schiena un bambino, un’altra ha spezzato l’osso del dito di una ragazza, i giornalisti sono stati identificati e schedati, minacciati dai cannoni d’acqua e con lo spray al peperoncino. L’Italia, l’Unione europea, non possono restare indifferenti: avremo la forza di difendere i diritti dei cittadini di Hong Kong?”.

25 maggio 2020