Giovedì 21 maggio a Montecitorio, per chiedere di predisporre e semplificare modalità di raccolta firme e di garantire accesso all’esercizio del diritto di voto anche per chi si troverà in isolamento domiciliare o esposto ad alto rischio. Iniziative analoghe in altre 5 città italiane.
Domani, giovedì 21 maggio, alle ore 12, Radicali Italiani manifesterà in piazza Montecitorio per chiedere, con la fase 2, un ripristino completo dei diritti politici dei cittadini, promuovendo la partecipazione in modalità adatte alle circostanze dettate dalla pandemia.
“Da oltre due mesi i diritti politici dei cittadini sono stati messi da parte, per poter fronteggiare l’emergenza sanitaria. Ora che il contesto lo consente, il loro completo ripristino non può attendere oltre. Scenderemo in piazza, nel rispetto delle misure per il contenimento del Coronavirus, per domandare la previsione e la semplificazione di modalità di raccolta firme anche in formato digitale, lo Spid per esempio, per la presentazione delle liste elettorali e per le iniziative popolari e per chiedere che sia assicurato l’esercizio del diritto di voto a tutti i cittadini che si troveranno in isolamento domiciliare a causa del Covid-19, in occasione dei prossimi appuntamenti alle urne” dichiarano Massimiliano Iervolino e Giulia Crivellini, Segretario e Tesoriera di Radicali Italiani.
Con l’iniziativa di giovedì 21 maggio, Radicali Italiani chiede al Parlamento e al Governo, nel dettaglio, di: ridurre o azzerare il numero di firme necessarie alla presentazione di liste elettorali; allargare la platea di autenticatori anche ai promotori di iniziative referendarie o presentatori di liste elettorali; introdurre la possibilità di sottoscrivere iniziative popolari o liste elettorali tramite Spid; prevedere l’esercizio di voto per le persone in isolamento domiciliare alla data delle consultazioni anche referendarie. Oltre all’iniziativa di piazza Montecitorio, nella stessa giornata si svolgeranno iniziative analoghe a Torino, Milano, Palermo, Bologna e Verona.
“Affinché ciò accada chiediamo ai parlamentari di presentare le necessarie modifiche in sede di conversione del decreto 20 aprile 2020 n.26, il cosiddetto ‘decreto elezioni’ o che il Governo emani un provvedimento d‘urgenza. Questa seconda opzione permetterebbe all’Italia di recepire entro la scadenza di fine maggio la pronuncia con cui il Comitato dei Diritti umani dell’Onu ci ha richiamato lo scorso novembrein materia di diritti politici e, in particolare, di raccolta firme”.
20 maggio 2020