Csm: da venti anni chiediamo una riforma restando inascoltati

“Sembra che il Governo, le opposizioni, tutti i partiti, i magistrati e le loro associazioni, i mass-media scoprano oggi ciò che è noto da decenni: l’istituzionalizzazione delle correnti nella magistratura, tramite il voto di lista nelle elezioni del Csm. Noi radicali questo problema lo abbiamo sollevato da oltre 20 anni, infatti già nel 2000 abbiamo raccolto oltre 500.000 firme su un referendum popolare per l’abrogazione del voto di lista per la nomina dei membri togati del Csm.

Se la politica ci avesse dato retta invece di tentare di usare le correnti della magistratura a proprio illusorio vantaggio, oggi saremmo un altro Paese” dichiarano Massimiliano Iervolino, Giulia Crivellini e Igor Boni, Segretario, Tesoriera e Presidente di Radicali Italiani. 

“Se poi a quella riforma si fossero aggiunte le altre che proponemmo e proponiamo, come la separazione netta delle carriere tra giudici e PM, lo stop alla progressione automatica delle carriere, l’abolizione dell’obbligo dell’azione penale, non assisteremmo alla degenerazione che è sotto gli occhi di tutti.

Questo programma di riforme, di Governo, non solo è attuale ma è oltremodo urgente per garantire l’indipendenza della Giustizia e la separazione e l’equilibrio dei poteri dello Stato”.

26 maggio 2020