Usuelli: “Dibattito sessuofobico”
“Quella di +Europa-Radicali può essere considerata una proposta inusuale, ma non scandalosa: ho risposto alla richiesta di idee innovative per il rilancio della Lombardia con l’indicazione dell’opportunità di investire, nell’ambito della promozione turistica, anche sui social media e su app per incontri note a un pubblico ampissimo, molto utilizzate e perfettamente legali.
Significherebbe promuovere tra le tantissime persone, di più fasce d’età, che ogni giorno si conoscono grazie a queste piattaforme, il patrimonio e i servizi della Lombardia, affinché scelgano proprio il nostro territorio per incontrarsi. Una forma di marketing complementare a quelle classiche, per noi insolita, ma non certo scandalosa, a differenza del dibattito moralista e sessuofobico che ne è scaturito” dichiara Michele Usuelli, consigliere della Regione Lombardia, +Europa-Radicali.
“Mi è stato addirittura chiesto se si trattasse di siti di incontri a pagamento o illegali, facendo della valutazione di questa proposta una questione di pudore personale. Il risultato? Bocciata per tre volte consecutive, una in commissione e due in aula. A suscitare la mia perplessità non è il voto contrario in sé, ma le motivazioni che hanno contribuito a questa reiterata decisione: è il momento di tirare fuori creatività e novità, non certo di guardare alla società coi paraocchi”.
Il 15 aprile il consigliere della Regione Lombardia Michele Usuelli, +Europa-Radicali, ha presentato per la prima volta in IV Commissione (Attività Produttive), sotto forma di emendamento a una risoluzione sull’emergenza Covid19, la proposta di aumentare le spese di marketing turistico sia nella pubblicità tradizionale, sia sui social, compresi quelli di messaggistica per incontri.
Bocciata. La settimana successiva la stessa proposta è stata ripresentata, questa volta in aula, di nuovo in forma di emendamento, ma esplicitando i nomi delle piattaforme: Facebook Instagram, Twitter, TikTok, Grindr, the Inner Circle, Jack’d, Planet Romeo, Badoo, Meetic. Bocciata. Infine il 4 maggio, per la terza volta, la proposta è stata portata in aula, all’interno di un ordine del giorno sulle richieste relative alla fase 2.
6 maggio 2020