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Coronavirus: dietro agli “aiuti” russi all’Italia c’è volontà di eliminare sanzioni. Conte non resti in silenzio

Radicali Italiani aderisce all’appello del Comitato Ventotene per ribadire le ragioni delle sanzioni alla Russia che occupa illegalmente e militarmente la Crimea

La strategia di Mosca è chiara, la nostra molto meno. La lettera in cui Mosca si rivolge ai senatori italiani rende chiaro che gli ‘aiuti’ inviati all’Italia, sui quali abbiamo posto domande alle quali non è mai stata data una risposta, hanno l’obiettivo di aprire un fronte anti-sanzioni in seno all’Unione Europea, facendo leva proprio sul nostro paese. Il presidente del Consiglio dei ministri Conte deve fornire al più presto un chiarimento su questa torbida storia, che sta evidentemente sfuggendo di mano” dichiarano Massimiliano Iervolino, Giulia Crivellini e Igor Boni, Segretario, Tesoriera e Presidente di Radicali Italiani.

I nomi dei protagonisti della vicenda rafforzano questa tesi. A inoltrare la lettera l’ambasciatore russo Sergey Razov, colui che scrisse a La Stampa una lunga missiva nella quale invitava il giornalista Jacopo Iacoboni a non disorientare i propri lettori interrogandosi sull’operazione ‘Dalla Russia con amore’. Il mittente è Leonid Slutsky, che secondo Grimoldi della Lega, avrebbe fatto consegnare una lettera a Putin tramite un neonazista tedesco sui possibili aiuti all’Italia. Il destinatario della missiva, infine, è Petrocelli, esponente dei 5 stelle che ha guidato nel 2016 una missione in Russia, vicino al presidente della Federazione Russa e suo strenue difensore” aggiungono.

“Questa losca faccenda suggerisce che la nostra politica estera continua a essere nelle mani di chi vede come interlocutore preferenziale un regime liberticida come quello russo. Per questo abbiamo sottoscritto con favore la lettera ai senatori del Comitato Ventotene che, denunciando l’illegittima occupazione dei territori della Crimea e di Sebastopoli, ribadisce che le sanzioni non arrecano alcun danno alla popolazione russa nella lotta alla pandemia, ma solo a persone e organizzazioni coinvolte nell’occupazione illegale“.

5 maggio 2020