“A partire da maggio, il ministro della missione cinese presso l’Unhcr di Ginevra Jiang Duan siederà per un anno al tavolo del Consiglio per i Diritti umani dell’Onu. Il suo compito sarà quello di individuare, insieme agli altri membri, gli ispettori incaricati di monitorare le violazioni dei diritti umani nel mondo. Non è ammissibile che il rappresentante di un paese incapace di rispettare i diritti umani dei propri cittadini, che disprezza la libertà di pensiero, religione, parola, stampa, partecipi a un’iniziativa volta a tutelare in modo imparziale i diritti umani nel mondo” dichiarano Massimiliano Iervolino, Segretario di Radicali Italiani e Patrizia De Grazia, coordinatrice dell’Associazione Radicale Adelaide Aglietta.
“Una nomina ridicola e preoccupante, dal momento che aumenta il numero di attivisti spariti in Cina. Chen Mei, Cai Wei e Tang sono solo tre dei nomi dell’elenco di persone scomparse per aver difeso il diritto alla libertà di espressione, pensiero e stampa mettendo in discussione il modo in cui il governo ha gestito la crisi covid-19. Su quella lista vi sono anche i giornalisti Chen Qiushi e Fang Bin e gli avvocati come Wang Quanzhang, arrestato insieme a quasi 200 altre persone tra suoi colleghi e oppositori politici e tornato a casa dopo oltre 5 anni di detenzione con l’accusa di ‘tentata sovversione del potere statale’”.
28 aprile 2020