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Coronavirus: dietro agli “aiuti” della Russia all’Italia operazione di intelligence su cui fare luce


“Dopo gli aiuti della Cina – ma si tratta di forniture pagate e non donate – la propaganda ci racconta la favola degli aiuti russi, sotto forma di aerei e personale militare arrivati a 24 ore da una telefonata tra Putin e Conte. La crisi coronavirus si inserisce in un quadro europeo e internazionale già estremamente fragile, che vede il nostro Paese esposto al rischio di essere strumentalizzato da regimi autoritari.

Occorre dunque pretendere massima chiarezza, soprattutto perché a rivendicare di avere avuto un ruolo in questa vicenda vi sono un deputato tedesco dell’estrema destra e il deputato della Lega Paolo Grimoldi. In particolare chiediamo di sapere da chi è partita la telefonata tra Putin e Conte, così come il dettaglio relativo alla tipologia e alla quantità di attrezzature che ci sono state inviate. Riteniamo essenziali, inoltre, alcune informazioni relative al personale russo giunto in Italia.

Quanto personale militare è sbarcato, di chi si tratta e dove si trova? Quali sono le qualifiche e i gradi? Quali i compiti da svolgere qui? Infine chiediamo di sapere se i vertici Nato sono a conoscenza dei dettagli di quella che è definita l’operazione di aiuto sanitario ‘Dalla Russia con Amore’. Ci rivolgiamo, dunque, al presidente del Consiglio dei ministri e al ministro degli Esteri: gli italiani hanno il diritto di ricevere al più presto risposte adeguate, in mancanza delle quali sarà lecito supporre che dietro a tanta apparente generosità ci possano essere altri progetti. Più che di fronte a un ‘caval donato’, potremmo avere davanti un cavallo di Troia” dichiarano Massimiliano Iervolino, Giulia Crivellini e Igor Boni, Segretario, Tesoriera e Presidente di Radicali Italiani.

25 marzo 2020