Bilancio UE: necessario più dell’1% del PIL per rilanciare la centralità dell’Europa


“L’aspro dibattito tra i governi Italia compresa, sullaproposta del presidente del Consiglio europeo di portare il bilancio dell’Ue per il settennio 2021-27 dall’1% al 1,074% del Pil, pari a oltre un miliardo di euro, è totalmente inadeguato. Basta osservare che la media di spesa degli stati europei è pari a circa il 50% del PIL, mentre quella degli Usa è del 20%, con le entrate del bilancio Ue che oggi derivano quasi solo dai trasferimenti dagli Stati membri, fatti salvi i dazi doganali” dichiarano Massimiliano Iervolino, Giulia Crivellini e Igor Boni, Segretario, Tesoriera e Presidente di Radicali Italiani.

“Sebbene si colga nelle intenzioni del Consiglio la necessità di iniziare un percorso di spesa che non consista più solo nel sussidiare questa o quella categoria di cittadini, regione o Stato, è evidente la totale inadeguatezza della proposta.​ Un bilancio così impostato, che non riguarda l’intera popolazione europea, ma si rivolge a categorie specifiche di cittadini è una spia ulteriore, forse la più importante, dei limiti politici dell’Unione. Se, al contrario, si occupasse di difesa e fiscalità comuni, di giustizia, di sicurezza e immigrazione, contribuirebbe a costruire l’Europa che non c’è, ma per farlo occorrerebbe assai più dell’1,% del Pil oggi ipotizzato.

Con ogni probabilità, però, si proseguirà sulla strada dei sussidi, con nobili e alte finalità, concorrendo a distruggere anche quel poco di Europa che esiste”. 

23 febbraio 2020